“La Commissione non può identificare alcuna infrazione potenziale delle disposizioni succitate che giustifichi un'indagine”. E' stata questa in definitiva la risposta del Commissario Ue Janez Potočnik a nome della Commissione all'ennesima interrogazione in Europa dell'onorevole Zanoni, con la quale l'eurodeputato denunciava la mancata valutazione di incidenza sulle modifiche introdotte al Piano Faunistico Venatorio in Provincia di Bergamo. Modifiche uscite da un lungo travaglio in Consiglio Provinciale al momento dell'approvazione del testo in aula che ha alleggerito alcune privazioni territoriali a danno dei cacciatori lungo le rotte migratorie, che in un primo momento erano state inserite a seguito delle disposizioni del Tar ottenute dai ricorsi di Wwf. Zanoni in sostanza aveva chiesto alla Commissione Ue di avviare verifiche per accertare possibili violazioni del diritto europeo.
Lo scorso 3 marzo Potocnik risponde che “la Commissione non è a conoscenza del nuovo Nuovo Piano Faunistico Venatorio della provincia di Bergamo in Italia” e che l'organismo comunitario “non ha il potere di intervenire nelle attività di pianificazione e nelle decisioni delle autorità degli Stati membri”. In pratica Potočnik è stato più che chiaro, Zanoni ha sbagliato interlocutore e la Commissione non muoverà un dito per accertare ciò che compete solo al governo italiano. Insomma non c'è trippa per gatti. Di nuovo. Un'altra magra figura per il trevigiano ex Idv, oggi riciclato democratico. Entro poche ore si dovrebbe sapere se sarà ricandidato alle prossime europee. Vi terremo aggiornati.
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