Il Consiglio regionale della Liguria ha approvato il testo del nuovo calendario venatorio 2014 - 2015 varato dalla Giunta. Bene per Francesco Bruzzone, capogruppo della Lega Nord in regione, non fosse per il fatto che anche questo testo sarà esposto ai ricorsi al Tar, visto che è un atto amministrativo, tanto è bastato all'astensione della Lega Nord.
"Ringrazio gli uffici della Giunta Regionale - commenta Bruzzone - per il lavoro svolto per la stesura del Calendario Venatorio. Nulla da ridire sui contenuti: con la sola eccezione della Lombardia che ha una sua legge permanente, siamo probabilmente la prima Regione in Italia ad approvare il Calendario. Si tratta di un anticipo importante, per il quale rivendichiamo un dato: a febbraio, la Lega Nord aveva presentato una proposta che è servita a fare da apripista al percorso, altrimenti questo Calendario sarebbe arrivato tra oltre quaranta giorni".
Rimane tuttavia un rammarico per Bruzzone: "la mancanza di coraggio", aggiunge. "Come già evidenziato in sede di Commissione, riteniamo sia venuto a mancare nel momento in cui si è deciso di approvarlo con atto amministrativo e non, come chiedevamo noi, con legge regionale. In questo modo, il Calendario si espone nuovamente alla possibilità di ricorsi. Si è preferito di nuovo l'atto amministrativo, fatto bene, nel migliore dei modi, ma comunque impugnabile davanti al TAR o alla magistratura amministrativa in genere. Avremmo preferito un'altra strada, ed è questo il motivo per cui, pur condividendo i contenuti del Calendario, ci siamo astenuti nella votazione".
Unitamente al Calendario, il capogruppo Bruzzone ha presentato al Consiglio un ordine del giorno che impegna il Presidente e la Giunta, in caso di ricorso nei riguardi del documento, a predisporre "un disegno di legge finalizzato a emanare le regole con le quali esercitare la caccia per la prossima stagione". "In questo modo, la Regione può intraprendere una iniziativa più forte nel caso di un eventuale ricorso. La Giunta Regionale, così, potrà valutare l'opportunità non di fare un secondo o terzo calendario, come avvenuto l'anno scorso, ma di uno approvarne uno con legge regionale", spiega il capogruppo del Carroccio.
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