Sabato pomeriggio oltre 250 persone si sono radunate presso i campi di calcetto Salamaro, dietro invito dei cacciatori della Tuscia per gettare le basi di un movimento spontaneo che sappia tutelare gli interessi dei cacciatori e le loro tradizioni. “Vogliamo riunire tutta la provincia di Viterbo, tutti i paesi e lotteremo affinché il numero di aderenti ci permetta di avere un peso importante”.
“I cacciatori della Tuscia” non hanno secondi fini, "non devono esistere interessi particolari, nessuno deve dare niente, è solo un modo per radunarci tutti sotto un’unica campana, quando ci presenteremo presso gli uffici preposti ci dovranno rispettare, aprire le porte, faremo valere i nostri diritti, andremo a caccia tranquilli. Il progetto sta iniziando ad interessare anche ai ‘piani alti’, ci sono persone che si sono dette disponibili senza chiedere qualcosa in cambio, sono pronte a fornirci tutta la documentazione necessaria, a rispondere alle nostre richieste”.
Due sono le priorità: sistemare la situazione in Regione con l’approvazione del piano faunistico venatorio, al momento mancano ancora due Province, poi si potrà iniziare un processo di studio per capire cosa va cambiato per soddisfare i bisogni dei cacciatori; il rispetto da parte di tutti verso questa passione.
I cacciatori riunitisi a Viterbo non si sentono più supportati dalle loro associazioni. “Il malcontento che ormai da anni serpeggia tra chi ama questa passione a causa degli attacchi continui dagli animalisti e da alcuni politici, che trova sponda nel mancato supporto delle associazioni esistenti, sempre più impegnate a far quadrare i conti che a combattere i troppi nemici della caccia, è ormai diffuso. L’intento è quello di restituire la giusta dignità alla categoria, difendendone gli interessi.
Come proseguire ora? "Da lunedì sarà attiva una email - dicono -. Abbiamo un avvocato cacciatore che ci segue e fornirà appoggio legale. Inoltre stiamo lavorando sul discorso assicurativo per avere un buon prodotto, nuovo e che offra qualcosa in più ad un prezzo competitivo. Sarà tutto chiaro, trasparente. Ora realizzeremo anche un logo, cercheremo di fare in modo che ogni singolo cacciatore abbia un feedback costante. Abbiamo avuto anche un incontro piacevole con la Coldiretti, ci hanno dato completa disponibilità e appoggio, senza chiedere niente”.
La paura è che come già avvenuto lo scorso anno eventuali ricorsi al Tar possano bloccare di nuovo tutto. “Vogliamo parlare del nuovo piano faunistico in elaborazione che vuole interdire ulteriori zone ai cacciatori, senza tener conto di quelle esistenti e non utilizzate per il loro scopo. Vogliamo parlare del calendario venatorio regionale sospeso per il quale nessuno, e ripetiamo nessuno, ha fatto nulla di concreto”. La strada è ardua e in salita, ma “I cacciatori della Tuscia” hanno le idee chiare: “Insieme possiamo farcela!”. |