Mostrano un certo nervosismo gli ambientalisti liguri all'indomani dell'approvazione del calendario venatorio 2014 – 2015. Wwf, in una nota congiunta con Lac e Enpa, accusa la Regione Liguria di essere stata “l’unica amministrazione in Italia che, in spregio ai diritti riconosciuti dalla legge ai propri cittadini, ha preferito schierarsi con l’estremismo venatorio”.
Le associazioni ricordano che l'Ispra ha espresso 17 criticità portando dei rilievi sull’apertura della caccia a ben 11 specie , alla chiusura della caccia ad altre n.10 specie, alle modalità di compilazione del tesserino venatorio (riconsegna e modalità di segnatura degli uccelli abbattuti) al periodo di addestramento dei cani da caccia, all’anticipazione della caccia alla lepre, agli appostamenti a meno di 500 metri dalle zone umide e dalle pareti rocciose, all’utilizzo del piombo, alla valutazione di incidenza del calendario venatorio. Tutte osservazioni disattese dagli uffici tecnici regionali, che hanno motivato, così come permette la legge 157/92, di discostarsi dal parere Ispra motivando le proprie scelte.
Gli ambientalisti si infuriano anche per l’approvazione, il 26 marzo scorso, da parte del Consiglio Regionale, della proposta alle Camere inerente la modifica della L.157/92 "per far sì - dicono - che il calendario venatorio possa essere approvato con legge regionale e di conseguenza non consentire al cittadino, alle associazioni e agli altri soggetti portatori di interessi comuni di ricorrere al Tribunale Amministrativo Regionale".