I cacciatori se lo ricordano fin troppo bene l'ex Ministro all'Ambiente Pecoraro Scanio. Fu lui, da convinto anticaccia ad introdurre nel 2007 restrizioni per i cacciatori nelle aree Zps e Sic italiane, attribuendo una connotazione anti venatoria alle aree Natura 2000, che non esiste a livello europeo. Bloccò inoltre la procedura di richiesta per l'inserimento dello storno fra le specie cacciabili.
Da quando il suo ruolo ministeriale è terminato ne è passata di acqua sotto i ponti, ma anche di guai giudiziari a suo carico. Nel 2008 la Procura di Potenza aveva aperto un'inchiesta, poi passata a Roma, su alcuni voli dell'ex Ministro e soggiorni in alberghi di lusso, che sarebbero state concesse da alcune agenzie di viaggio, presumibilmente in cambio di favori e appalti nel settore del turismo e nello smaltimento dei rifiuti.
E' di oggi invece la notizia di un nuovo rinvio a giudizio (il processo è fissato per il 29 settembre) nei confronti dell'ex ministro dell'Ambiente, accusato ora di finanziamento illecito dei partiti. Con l'ex ministro – si legge su Repubblica - sarà giudicato il fratello Marco - già senatore e anche lui esponente dei Verdi - nei cui confronti l'accusa è stata contestata in seguito al suo intervento per far ottenere un appalto per la bonifica di un terreno a Crotone per la società degli imprenditori Francesco Ferrara e Gualtiero Masini. Secondo i pm circa sei anni fa avrebbero favorito i politici con trasferimenti in elicottero, vacanze e l'acquisto di un terreno nella zona del lago di Bolsena per la costruzione di un agriturismo mai realizzato.
Oltre ai Pecoraro Scanio, a Masini e Ferrara sono stati rinviati a giudizio Mattia Fella, l'ex autista del ministro Cosimo Ventruti, il perito tecnico Gianfranco Chiavani e Vincenzo Napoli. Assolti gli imprenditori Carlo Pangia e Marco Gisotti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA