La foresta del Cansiglio ancora una volta è teatro delle proteste animaliste. Dopo le interminabili battaglie degli scorsi anni per i cervi (il cui numero, secondo lo stesso Ispra, è causa di squilibri ambientali), e lo stop agli abbattimenti grazie all'intervento del presidente della regione Luca Zaia, ora è il turno dei daini. Sono troppi anche loro, ecco perchè la Provincia di Belluno ha deciso di abbatterne una quota. La cosa, ovviamente, ha innescato nuove proteste.
Alcune associazioni, riunite in un comitato guidato dall'attivista Tamara Pancera, hanno inviato richiesta di sospendere gli abbattimenti al Commissario della Provincia. Come mai la sorte dei daini interessa solo ora ai protezionisti, visto che i contenimenti si fanno da anni? Perchè si sospetta che oltre alle guardie venatorie della Provincia, ad eseguire gli abbattimenti ci siano anche cacciatori delle riserve locali. “Abbiamo le prove” dice Pancera, ricordando che il daino non è un ungulato da montagna, e che in Cansiglio c'è a causa della rottura della rete di recinzione nel recinto faunistico di Pian Osteria dove erano rinchiusi insieme ai cervi, da cui sono scappati circa 30 anni fa. Pancera ammette che sono stati proprio i cacciatori a prendersene cura lo scorso inverno quando le abbondanti nevicate hanno rischiato di far morire di fame la maggior parte degli animali in foresta. Loro hanno portato cibo agli animali, non certo gli animalisti. “La caccia di selezione è vietata nelle foreste demaniali” dice Pancera, ritenendo così ingiustificato l'intervento dei cacciatori (nulla, a quanto ci risulta, ne vieta però l'intervento come guardie venatorie abilitate dalla Provincia).
Gli attivisti intendono sapere anche se sono stati fatti studi in proposito e se esiste un parere recente dell’Istituto Nazionale della fauna Selvatica. Secondo loro infatti non c'è alcuna evidenza sul fatto che il daino sia una specie dannosa per la foresta del Cansiglio, anche perché non si conosce la consistenza della popolazione presente. Il daino non è un ungulato di montagna, come può non creare alcun danno?