Come abbiamo visto, martedì 13 maggio, con 25 voti a favore, 2 contrari (Giancarlo Manti del Pd e Maruska Piredda del gruppo misto) e 2 astenuti (Liste civiche per Biasotti presidente), è stata approvata la proposta di legge 331, di iniziativa dei consiglieri Francesco Bruzzone, Edoardo Rixi e Maurizio Torterolo, che introduce alcune modifiche alla legge regionale sulla caccia.
Per quanto riguarda i tempi di caccia introduce la possibilità di regolamentare il prelievo nel mese di febbraio (sino al giorno 10) e dispone le modalità con le quali applicare il prelievo in deroga per le specie di avifauna non comprese nell'elenco delle cacciabili. Altra novità sostanziale è quella che riguarda la ripartizione dei proventi delle tasse regionali pagate dai cacciatori. I nuovi criteri di riparto, oltre a garantire alla Regione le adeguate risorse per gli adempimenti di legge e per l'incremento degli studi e delle ricerche scientifiche a sostegno del prelievo venatorio, indirizzano più risorse per l'indennizzo dei danni causati dalla fauna selvatica, ma anche per l'assegnazione agli Ambiti Territoriali di Caccia e ai Comprensori Alpini per gli interventi e la gestione del territorio, per il sostegno alle attività delle Associazioni venatorie, per la disposizione di risorse finalizzate alle gestione delle zone di protezione della fauna selvatica e dei siti indicati dalla Rete natura 2000 (SIC e ZPS) e per la previsione di risorse per le attività di soccorso e recupero della fauna selvatica in difficoltà anche tramite la stipula di apposite convenzioni. Tutto questo senza alcun aumento per le tasse dei cacciatori.
La legge ha trovato un consenso trasversale ai partiti. Valter Ferrando (Pd) ha espresso soddisfazione per la nuova legge sottolineando che finalmente si dà una risposta all'annosa questione della caccia in deroga, su cui si è in attesa di una risposta da parte di Ispra in merito alla quantità prelevabile. Marco Melgrati (Fi), ha rimarcato che ieri in commissione è stato possibile licenziare il testo di legge, grazie alla presenza della minoranza "in quanto la maggioranza non aveva i numeri necessari" sottolineando che non tutta la maggioranza è favorevole alla legge.
La cosa non è affatto piaciuta invece alla Lac, che parla di "legge mancia” pre- elettorale. “Dai fondi destinati sino ad oggi alle Province per gestire la materia della gestione faunistica, viene dirottata una quota del 5% che verrà suddivisa tra le associazioni dei cacciatori presenti in Liguria; ogni cacciatore infatti paga una tassa di concessione venatoria regionale di 90 euro. Dunque una quota di 4,50 euro, moltiplicata per i 18.395 cacciatori presenti in Liguria (dato di fine 2013), comporterà un introito annuale di oltre 82.000 euro che potranno spartirsi le associazioni dei cacciatori liguri”. Non è proprio così, ma la Lac non è certo nuova a grossolane semplificazioni.
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