Il comitato organizzatore della giornata Nazionale dell'Orgoglio Venatorio si è riunito il 22 maggio per una valutazione congiunta dei risultati raggiunti dalla manifestazione di domenica 18 a Bergamo, nonché per programmare le conseguenti iniziative da intraprendere.
"Alla luce di quanto emerso, si è deciso di dare un senso, una continuità e delle prospettive all'iniziativa realizzata. Tutto ciò, senza volersi sostituire a chi a pieno titolo ha la responsabilità di recepire e dar corso alle istanze del mondo venatorio". Il riferimento è alle associazioni venatorie e ai rispettivi Presidenti Nazionali, a cui si chiede di portare avanti quel processo di cambiamento "che non può più attendere ne essere procrastinato".
"Il cambiamento - dice la nota degli organizzatori dell'Orgoglio venatorio - dovrebbe passare attraverso due fasi, quella “Costituente” e quella “Rivendicativa”. La prima prevede l'unione associativa Nazionale sotto forma di Confederazione, la seconda prevede di aprire un tavolo con il Governo attraverso il Ministero competente che ha già dato la sua disponibilità ad affrontare il tema relativo alla revisione della Legge quadro 157/92 al fine di armonizzarla all'Europa".
Questo dovrebbe avvenire, secondo il Comitato, prima che l'Unione Europea lo imponga, avviando cosi una procedura d'infrazione e le conseguenti sanzioni previste in caso di inadempimento. Necessario quindi avviare il cambiamento prima che ci venga imposto. "E' doveroso, a nostro avviso - conclude -, recepire le richieste della base dei Cacciatori Italiani che devono trovare riscontro ed essere in carico a chi ha il compito istituzionale di rappresentarli, così come ha la responsabilità di raccoglierle e metterle in atto. In gioco c'è il futuro e l'esercizio della passione venatoria".
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