In previsione del prossimo insediamento dei nuovi eletti al Parlamento Europeo e della conseguente nuova Commissione, pubblichiamo la relazione originale della Commissione sul passato degli stati aderenti rispetto all'applicazione delle Deroghe (tradotta automaticamente in italiano, quindi con qualche imprecisione linguistica). Come qualcuno ricorderà, la relazione è del 2009, le deroghe vengono regolarmente adottate dalla stragrande maggioranza degli stati membri, anche per specie e per numeri di notevole straordinarietà (specie superprotette) e consistenza (anche seimila deroghe in un anno).
In questi giorni si sta inoltre per approvare la Comunitaria 2013, tramite la quale gli anticaccia vorrebbero far proibire quello che altrove è previsto dalla legge nazionale e ordinariamente accettato. Sarebbe ridicolo se, reduci da una più che sonora sconfitta elettorale, animalisti, ambientalisti e verdi italiani, tramite qualche funzionariucolo che putroppo si annida e ancora vegeta nei meandri dei ministeri grazie ai buoni uffici di questo mondo ormai fallito storicamente e politicamente, si riuscisse per l'ennesima volta a nascondere la verità.
Nel rapporto è fra l'altro evidente che riguardo alla loro situazione, gli altri paesi producono relazioni anche incomplete, perche' comunque i governi che applicano le deroghe, coscienti delle insidie, hanno necessità di concederle e non ammettono intralci da nessuno. Da noi, WWF e altri agiscono direttamente sulla commissione e denunciano presunte irregolarità, per cui la commissione è costretta a entrare nel merito. Purtroppo, dall'Italia lo fanno inopportunamente - così si dice - anche degli addetti ai lavori, che non dovrebbero avere casacca. In altri paesi questo non e' ammesso. Ma si sa, siamo in Italia, e l'ambiente, inteso come ministero - ormai lo sanno tutti - è stato gestito all'italiana. Tempo fa abbiamo rischiato di vederlo amministrato da quella nota signora dai capelli color rame. Quantomeno, dicono, lei s'era fatta avanti. © RIPRODUZIONE RISERVATA |