Quando i cacciatori vanno nelle scuole a spiegare ciò che sono e quello che fanno, scattano sistematiche le proteste delle associazioni animaliste, che vedono in quelle lezioni una sorta di indottrinamento pro caccia. In realtà i cacciatori portano il loro punto di vista, facendo ragionare i bambini con la loro testa, invitandoli a conoscere realmente animali che hanno solo visto sui libri. Al contrario se l'indottrinamento è anti caccia, come spesso avviene nelle scuole di tutta Italia, nessuno ha nulla da ridire.
Un esempio di questo indottrinamento ce lo porta l'associazione Sindacato Venatorio Italiano, raggiunta dalle proteste di alcuni genitori di una scuola elementare di Monticelli Brussati (BS). In questo istituto si è adottato un libro, “Il bosco incantato”, che racconta innumerevoli falsità sui cacciatori. Eccone alcune scritte in un articolo firmato da M. Palmieri: “le armi da fuoco, le trappole, i richiami, le tagliole i veleni – si legge nel testo - , hanno trasformato la caccia in un’attività veramente dannosa”. E ancora: “In italia ci sono un milione e 600 mila cacciatori con licenza, più 400 mila abusivi”.
Il massimo è quando si dice che “in una stagione di caccia vengono sparati 150 milioni di cartucce e uccisi 150 milioni di uccelli e mammiferi” (ovvero, osserva lo Svi, “one shot one kill”, i cacciatori sarebbero ancora più bravi dei cecchini). Ma non è finita qui. “Molte specie di uccelli e mammiferi non esistono più – scrive il sig. Palmieri -. Dalle Alpi sono scomparsi il lupo e la lince, l’orso d’Abruzzo si è ridotto a 100 esemplari; il gatto selvatico si è quasi estinto e gli scoiattoli vanno sparendo. In tutte le zone boschive italiane, tranne parchi nazionali, – e qui si raggiunge l'apoteosi della balla, che arriva a mistificare la realtà - sono scomparsi i caprioli, i cervi, i daini, i cinghiali e gli stambecchi. Tra gli uccelli sono scomparsi l’aquila di mare, il gufo reale, la beccaccia di mare e molti altri”.
Denunciando il fatto, lo Svi ha deciso di diffidare la casa Editrice Immedia a rimuovere, per l'anno scolastico 2014/15 l'articolo incriminato e ha chiesto al MIUR ( Ministero della Pubblica Istruzione) ed al Dirigente Scolastico di vigilare, costantemente, sui contenuti dei libri di testo utilizzati per l'istruzione dei piccoli alunni.
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