''Una volta catturati con le reti, gli uccelli sono costretti in gabbie minuscole e tenuti al buio, spesso in condizioni igieniche indegne, tra ferite, pessimo stato del piumaggio e grave stress psicofisico”. Con queste parole, le associazioni animaliste Enpa, Lav, Lipu e Wwf, tentano di condizionare il dibattito parlamentare che vedrà la discussione di un articolo del Governo, nell'ambito della legge Comunitaria 2013, per risolvere la situazione di infrazione sull'approvvigionamento dei richiami vivi per la caccia.
Sono accuse esasperate e assolutamente fuorvianti: nessun richiamo, così come avviene per tutti gli altri animali in cattività, può essere detenuto nelle condizioni descritte dalle associazioni senza porsi automaticamente in contrasto con la legge. E nessuna norma europea vieta l'utilizzo di richiami vivi.
Gli animalisti, al contrario, lasciano intendere che l'Europa stia chiedendo di vietare totalmente la possibilità di detenere richiami per la caccia, dove indicano l'articolo predisposto dal governo “del tutto insufficiente al suo scopo", perchè "non vieta la cattura e l'utilizzo dei richiami ma si limita a prevederli in deroga”. L'utilizzo dei richiami è invece cosa prevista e normata dalla direttiva Uccelli e tutelata anche dalla normativa europea sul benessere animale.
Le associazioni sostengono l'emendamento all'articolo 15 presentato dal Movimento 5 stelle e sottoscritto da alcuni parlamentari, “che – dicono - in un solo colpo risolverebbe il contenzioso con l'Europa e volterebbe, dopo decenni, questa brutta pagina riservata agli uccelli selvatici''.
Il prossimo passo sarebbe quindi vietare la detenzione di canarini e coniglietti da compagnia? O forse gli animali in gabbia fanno orrore solo quando a tenerceli sono i cacciatori?
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