In merito alla notizia dell'arresto di Alfio Sanchini, Presidente dell'Atc Siena 19 a cui sono imputate gravi irregolarità nella gestione delle attività organizzate dall'Atc, l’Arci Caccia esprime amarezza e dispiacere, auspicando che "i capi d’imputazione che gli vengono contestati si rivelino infondati". Per questo l'associazione, di cui fa parte lo stesso Sanchini, chiede alla Magistratura di fare presto nel definire le responsabilità sui gravi fatti di cattiva gestione così come rappresentati dalla stampa.
"Prendiamo atto - continua Arci Caccia - delle dimissioni di Sanchini da Presidente dell’A.T.C. - così come comunicatoci dal Legale dello stesso Sanchini - e da tutte le cariche che esso ricopre nei diversi organi dirigenti dell’Associazione; sono un atto doveroso ed indispensabile per impedire qualunque tipo di sovrapposizione tra responsabilità personali e il ruolo delle Associazioni che deve restare del tutto separato e distinto.
L’Arci Caccia è fortemente interessata, come sempre, all’accertamento della verità e avverte la necessità di respingere qualsiasi tentativo di strumentalizzazione politica dell’accaduto, specie se rivolto contro gli A.T.C. in quanto tali, e per stigmatizzare la campagna becera e populista alimentata da taluni che diffonde la pericolosa cultura del qualunquismo utile solo a distruggere la caccia sociale nel nostro Paese.
Al netto di eventuali responsabilità che devono essere perseguite con fermezza, Arci Caccia ribadisce che gli A.T.C. rimangono presidi fondamentali per l’attività venatoria popolare. "Vogliamo sperare - chiude Arci Caccia - che, da parte di tutti, prevalga il senso di responsabilità e la volontà di costruire per il bene comune ed è importante che si compia ogni sforzo per neutralizzare ogni provocazione e per osteggiare dannose e sterili polemiche. Ne guadagnerebbe l’interesse generale, la gestione faunistica e con essa tutti i cacciatori".