Cresce
la protesta dei cacciatori di Gela, riuniti in un comitato spontaneo, per la definizione delle zone Iba, Sic e Zps nella bozza di calendario venatorio 2014 - 2015 e per i vincoli previsti. “Il territorio di Gela (CL) – scrivono - già particolarmente vessato da vincoli SIC e ZPS (27000 Ettari) verrà ulteriormente gravato dai vincoli IBA (inesistenti in tutta Italia) di altri 17000 ettari di territorio, con tutte le conseguenze economiche sul territorio”. I cacciatori hanno presentato una relazione tecnica inviando un documento dove vengono elencate le proposte per la redazione del nuovo calendario venatorio 2014/2015:
“Le IBA – sottolinano i cacciatori - non possono e non devono essere soggette a limitazioni, vincoli e divieti, equivalenti a quelli delle aree ZPS, perché territorio agro-silvo-pastorale cacciabile. Solamente quelle parti di IBA per le quali è stato proposto l’aggiornamento, individuate e trasformate per decreto in ZPS dalla Commissione Europea, rientrano nella normativa del Decreto Ministeriale 17 ottobre 2007(G.U:n258 del 06/11/2007) che regolamenta tali aree.
In particolare le aree interne alla diga Disueri, alla diga Cimia ed i rispettivi buffers di mt.150, non essendo dei SIC ,non rientrano nella Direttiva Habitat 92/43/CEE, quindi non possono essere precluse all’attività venatoria solo perché ”…offrono possibilità di nidificazione a specie dell’avifauna rilevanti per la tutela della biodiversità…”è evidente che i periodi di nidificazione/involo,anche per specie protette non si protraggono mai fino al primo di ottobre, vedi ” Quaderni di conservazione della natura” per cui sono prodromici all’attività venatoria.
A maggior ragione - sottolineano i cacciatori - l’area interna alla diga Comunelli, la quale non essendo contigua ad habitat d’interesse comunitario e non rientrando in ZPS, non è soggetta neppure a Valutazione d’incidenza. Pertanto, l’area della diga Comunelli non può essere preclusa all’attività venatoria, ma deve essere trattata come TASP cacciabile.
Anche i vincoli alla caccia per le ZPS sono illegittimi per specie e quantità. "Se una specie è ammessa al prelievo venatorio secondo le leggi vigenti non si comprende perché diventa a rischio nelle ZPS limitrofe al territorio agro-silvo-pastorale" sottolineano i cacciatori di Gela.