“Con la caccia ci sono cresciuta, fa parte di me”. Lo dice Loredana Fancoli, imprenditrice torinese appassionata di caccia di selezione agli ungulati. Vive in Val Germanasca, dove si è trasferita anni fa dalla Valtellina proprio seguendo la sua passione. Fin da giovanissima la caccia ha fatto parte della sua vita. Da ragazza l'ha praticata con i suoi due fratelli e con i cugini.
Ricorda quei tempi con nostalgia “all'epoca – racconta - la caccia dalle nostre parti era anche una gara tra di noi, con levatacce impensabili per essere sul posto prima degli altri. Giornate emozionanti e indimenticabili, che hanno lasciato il segno”. Oggi con lo stesso entusiasmo di allora, considera la caccia una parte importante della sua vita. “Avendo un'attività – dice – questa mia passione rimane un po' in ombra ma nonostante ciò collaboro e sono la segretaria di un'associazione venatoria”.
La caccia è anche utile. “Se non ci fossero i cacciatori – dice Loredana - che frequentano ancora la montagna, ripristinando giorno dopo giorno vecchi sentieri, cascine abbandonate e ripulendo boschi, questi ambienti sarebbero abbandonati e degradati”. I cacciatori, è un dato di fatto, sono tra i pochi che rispettano realmente l'ambiente e che fanno qualcosa per risolvere i problemi correlati all'abbandono delle campagne. Con la beffa che poi pochissimi si accorgono di quanto fanno, perché, come spiega Loredana, la gente è distante da queste cose, non le conosce e non ne sa nulla. “Credo che nella società moderna ci sia disvalore e poca conoscenza della natura – sottolinea - ma spero di sbagliarmi”.