Durante il consiglio regionale ligure di martedì 17 giugno si è discusso del Piano Faunistico Venatorio della Provincia di Genova, grazie a due interrogazioni di Ezio Chiesa (Gruppo misto-Liguria Viva) e di Francesco Bruzzone (Lega Nord Liguria-Padania). In particolare i due esponenti hanno portato la preoccupazione dei Comuni e delle categorie interessate per l'istituzione di due nuove oasi: quella di Forte dei Ratti, nel genovese, e quella di Punta Manara – Punta Baffe, nel Levante. Su queste nuove oasi forte è la preoccupazione dei comuni e dei cittadini, per i vincoli che si portano dietro. “Le aree interessate non risultano di particolare pregio e sono già ampiamente tutelate in quanto inserite nel progetto Rete Natura 2000 e all'interno del Sic” ha detto Chiesa, ricordando che ad oggi queste aree “sono tutelate solo grazie al lavoro di volontariato delle associazioni venatorie”.
Altre criticità sono state evidenziate da Bruzzone: l'allargamento della ZRC Val Noci; l'istituzione dell'oasi denominata "Forte Ratti" e dell'oasi denominata "Punta Manara Vallegrande"; il divieto di immissione della specie fagiano all'interno dei SIC; l'ipotesi di introdurre forme di prelievo venatorio "specialistico" e settoriale; il mancato riferimento alla norma regionale che regolamenta l'esercizio venatorio nelle aree percorse dal fuoco; l'introduzione di valutazioni inopportune e inesatte in merito al munizionamento di piombo. Bruzzone ha affermato che il disagio di chi vive e abita il territorio è dovuto “al regalo che l'assessore Briano ha voluto fare alle associazioni ambientaliste, le stesse che poi hanno presentato il ricorso al calendario venatorio”.
Per la Giunta ha risposto l'assessore al personale Matteo Rossi: "Non credo – ha detto - siano stati fatti regali alle associazioni ambientaliste o venatorie. Occorre però fare le scelte. Spesso il conflitto fra associazioni venatorie e ambientalisti viene utilizzato ad arte mentre occorre governare i problemi tenendo conto delle esigenze di tutti. La procedura per l'approvazione del piano faunistico venatorio è arrivata alla conclusione. Il piano relativo alla provincia di Genova è stato approvato dal Commissario previo parre positivo rilasciato dalla Giunta regionale ed è quindi operativo a tutti gli effetti. Di fatto sono state recepite tutte le proposte della Provincia di Genova assoggettate a valutazione ambientale strategica (Vas). Per quanto riguarda l'oasi di Punta Manara, punta Baffe-Vallegrande, il Tar sta esaminando la questione ma ha deciso di non concedere la sospensiva del provvedimento e quindi si attenderà la decisione di merito prevista per ottobre. Per altro le osservazioni avverse alla tutela, giunte dai proponenti, spesso erano immotivate e in qualche caso si sono rilevate contrarie al principio di protezione della riserva marina. Del resto molte di tali osservazioni provenivano da circoli subacquei o di pesca dilettantistica e non erano materia di competenza degli uffici venatori". Si tratta quindi di critiche e osservazioni che, secondo Rossi, non rientrano fra i contenuti né tra le facoltà della pianificazione venatoria e ha concluso: "Ad ogni buon conto sarà la revisione del piano faunistico venatorio, prevista a metà vigenza, a valutare la bontà di quanto deciso".
Chiesa ha replicato: "L'oasi non è al centro di un presunto conflitto fra associazioni venatorie e ambientalisti, ma c'è una contrarietà netta da parte del territorio: oltre alle associazioni locali sono contrari 4 Comuni. Indipendentemente dalle decisioni che prenderà il Tar, è sbagliato portare avanti iniziative del genere che si scontrano con le opinioni di chi vive quel territorio. In ogni caso è facile prevedere che andando contro chi esprime quelle zone si farà poca strada".
Bruzzone si è detto insoddisfatto della risposta: "Le decisioni relative alla zona di Forte Ratti non sono tecniche ma politiche: si è voluto dare un contentino alle associazioni ambientaliste con il risultato che una sessantina di appostamenti temporanei di caccia sono stati abbandonati".