Via libera dalla Giunta regionale della Lombardia alle delibere di autorizzazione alla cattura di richiami vivi e al controllo dello storno. Sono autorizzate le catture di cesena, merlo, tordo bottaccio e tordo sassello a fini di richiamo e il prelievo di storni per prevenire danni alle colture agricole.
Riguardo alle catture dei richiami, una nota ufficiale della Regione sottolinea il sostegno di “una attività venatoria significativamente diffusa e radicata nelle province”. “Impianti e metodi di cattura – dicel'Assessore regionale Gianni Fava - sono infatti profondamente inseriti in usi secolari delle popolazioni lombarde e sono funzionali al mantenimento di una caccia, consolidata nella tradizione della nostra regione”. Ispra ha espresso parere favorevole a questa richiesta, con alcune prescrizioni. "Al momento, stando a quanto ci è dato sapere, - spiega l'assessore - solo Regione Lombardia in Italia ha ottenuto parere favorevole da Ispra in relazione alla cattura di uccelli da richiamo".
La caccia in deroga allo storno viene invece autorizzata per prevenire gravi danni alle colture agricole. Ispra ha espresso parere favorevole al controllo con prescrizioni. L'abbattimento degli esemplari di storno – spiega la Regione - ha la funzione di rafforzare l'effetto deterrente dei sistemi di dissuasione per limitare danni a colture agricole (vigneti, oliveti e frutteti) nel periodo autunnale. La deroga in questione, così com'è prevista dalla Direttiva Uccelli, si configura quindi come uno strumento a servizio del mondo agricolo e a tutela delle produzioni.
Per quanto riguarda, invece, il prelievo venatorio del fringuello in deroga Ispra ha espresso parere non favorevole. Secondo l'Istituto mancano due requisiti indispensabili per l'attivazione della deroga: la dimostrazione della mancanza di alternative soddisfacenti e l'assenza di dati per effettuare il calcolo della "piccola quantità". Per Regione Lombardia non sussistono, quindi, le condizioni per adottare un provvedimento di deroga per la stagione 2014-2015, così come previsto dalla normativa vigente (Legge 157 del 1992).
"Continueremo gli approfondimenti sull'applicazione della Direttiva Uccelli nei diversi Paesi europei - sottolinea Fava - come premessa alla possibilità di attivare le deroghe previste per legge, rilanciando allo stesso tempo il confronto nelle sedi competenti, in primis presso la Commissione e il Parlamento europeo e, di conseguenza, i Ministeri dell'Ambiente e delle Politiche agricole".
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