Numerosi dirigenti delle associazioni venatorie lombarde hanno inoltrato una lettera al presidente del Consiglio per lamentare "il fatto che dal 2005 ad oggi ISPRA non abbia provveduto ad assolvere al compito di determinare la piccola quantità prelevabile assegnatogli dalla legge, così ostacolando, di fatto, le Regioni interessate ad assumere i propri atti di competenza in proposito e, quindi, I'intero mondo venatorio a fruire, nel rispetto della direttiva comunitaria, di tale opportunità in atto, quale principio informatore, in molti altri Paesi europei."
Secondo i firmatari, "tale situazione risulta ingiustificabile ed insostenibile, sussistendo tutte le condizioni giuridiche e tecniche per addivenire a
scelte razionali e rispettose delle prescrizioni comunitarie che comunque consentano un corretto esercizio delle deroghe."
Per questi motivi richiedono che ISPRA riconsideri le sue attuali posizioni in
materia e valuti un nuovo approccio che risulti tecnicamente sostenibile e percorribile in tempi strettissimi onde consentire alle Regioni interessate di procedere con gli atti. In alternativa annunciano che valuteranno altre e più incisive azioni.
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