La Giunta Regionale della Campania, nella seduta del 23 giugno u.s., ha approvato il Calendario Venatorio Regionale che regolamenta l’esercizio della caccia in Campania per l’annata 2014/2015. Occorre dare atto dell’impegno, della determinazione, del lavoro dell’assessore Daniela Nugnes e della struttura regionale di riferimento che hanno consentito l’approvazione del calendario nel mese di giugno. Tuttavia, è d’uopo evidenziare alcuni aspetti tecnici del testo approvato.
Il documento ripercorre, nei tratti e nella stesura, quelli delle precedenti annate venatorie, reitera alcuni eccessi nelle limitazioni alla caccia, a nostro avviso ingiustificate, nelle aree SIC di Rete Natura 2000, presenta poche novità di rilievo e per alcune specie disattende dati e ricerche, nonché Regolamenti e Direttive Europee.
In particolare, occorre rilevare che alcuni elementi, come l’eliminazione della specie
quaglia in periodo di pre-apertura, il posticipo al 1 ottobre delle specie
frullino e
beccaccino, la chiusura anticipata al 19 gennaio 2015 delle specie
gallinella d’acqua e
marzaiola, appaiono più frutto di accordi, pur necessari, tra le parti o tra alcune parti, piuttosto che fondati su un prelievo scientificamente compatibile ed in linea con le Direttive Comunitarie. La cinofilia, ovvero l’allenamento e l’addestramento dei cani da caccia, rimane al palo con la modifica apportata all’art. 24 della L.R. n. 12/2013; non vi è traccia del tentativo a che, almeno a partire dal primo di settembre, si consentisse, come suggerisce l’ISPRA, l’addestramento e l’allenamento dei cani da caccia, in preparazione del loro uso dalla terza domenica di settembre.
Federcaccia Campania, nella consolidata tradizione di condivisione con le altre associazioni venatorie e con il mondo istituzionale del lavoro di costruzione di condizioni migliori per i cacciatori campani, intende
elaborare un progetto di gestione del territorio e di prelievo sostenibile scevro da pregiudizi, aperto al confronto, fondato sui dati delle ricerche scientifiche, sulle regole e direttive Comunitarie. L’auspicio è che quanto oggi deliberato, al di là e al di sopra delle note evidenziate, nonostante l’impegno profuso, non venga in qualche modo confutato con atti giudiziali monocratici di un TAR troppo spesso zelante e punitivo per il mondo dei cacciatori.