Il pasticcio del decreto Galletti su caccia e richiami vivi non è piaciuto nemmeno agli animalisti, quegli stessi che anelavano la possibilità di abolire l'uso di uccelli da richiamo a caccia durante la discussione della Legge Europea. Da una parte il Decreto 91 se di fatto limita la cattura e la detenzione dei richiami vivi, parificando tutti gli uccelli, di cattura e di allevamento, ma dall'altra rimanda tutte le decisioni in capo alle autonomie locali, che dovranno attenersi alle disposizioni dell’art. 19/bis per autorizzare le eventuali catture, recependo il parere dell'Ispra.
Ciò, secondo quanto commenta il sito Geapress, è una specie di autogol per gli animalisti soprattutto per quel che riguarda i ricorsi al Tar, alla luce della risoluzione della procedura di infrazione e visto il parere scientifico a supporto di eventuali provvedimenti di cattura. In pratica verranno meno le ragioni che finora hanno portato alla sospensione di alcuni provvedimenti e le catture continueranno dove la politica locale sarà disposta a sostenerle.
Secondo il sito animalista in pratica il Governo ha sancito il mantenimento dei richiami vivi, fornendo alle regioni uno strumento inattaccabile per operare. Critica anche Lipu, che commenta “il decreto 91 contiene una norma che intende rispondere alle richieste europee, sebbene lo fa in modo blando, lasciando ancora la possibilità di usufruire di deroghe al divieto di cattura e di detenere un certo numero di richiami vivi”.
Di diversa opinione è invece Andrea Zanoni, secondo cui l'approvazione dei provvedimenti di cattura con solo atto amministrativo e non più con legge apre la strada a possibili impugnazioni davanti ai Tar. Zanoni festeggia il decreto per le nuove limitazioni numeriche sulla detenzione dei richiami, che dovranno calcolarsi, secondo Zanoni, con il cumulo degli esemplari allevati e di cattura. “Una bella batosta per chi commercia i richiami vivi di allevamento troppo spesso provenienti da catture illecite”. Nulla però sembra definitivo. Secondo la stessa Geapress i giochi ora si spostano al Senato, dove è attesa la discussione sulla Comunitaria, che contiene anche la norma sui richiami vivi passata indenne alla Camera. Il Decreto in sostanza dovrebbe fungere da tampone, non appena approvata la Comunitaria decade anche la validità dell'articolo sui richiami vivi.