“La chiusura dei roccoli, paventata per il 2017, rappresenterebbe non solo un duro colpo per la tradizione venatoria lombarda, ma avrebbe anche forti ripercussioni economiche, sociali e culturali, data la capillare diffusione di questa pratica”, così Fabio Rolfi, vice capogruppo della Lega Nord in Lombardia riferisce di un'interrogazione presentata alla Giunta, con la quale intende ribadire l’opportunità di operare per il fattivo superamento degli accordi del “pacchetto ambiente” favorendo il mantenimento attivo dei roccoli oltre il 2017”.
"Questo – spiega Rolfi – anche alla luce dei costi e delle comprovate difficoltà per sostituire i richiami vivi da cattura con l’allevamento su larga scala. Data la valenza paesaggistica ed antropologica dei roccoli, credo inoltre che per queste strutture si dovrebbe avviare l’iter per il riconoscimento dell’Unesco".
Altro punto su cui insiste la Lega è quello della caccia in deroga. Rolfi invita la Regione a continuare il “confronto con gli uffici della Commissione Europea per arrivare a un chiarimento definitivo sulle modalità applicative della Direttiva sulla caccia nella parte riguardante la caccia in deroga, valutando seriamente l’ipotesi di richiedere alla Corte di Giustizia europea una interpretazione autentica circa il tenore della Direttiva stessa.