Caccia in deroga e roccoli sono per la Lega nord lombarda sono tradizioni da tutelare a protezione di un settore "che nella sola Lombardia versa oltre 10 milioni di euro in tasse". Negli scorsi giorni il Carroccio ha presentato un'interrogazione alla Giunta per conoscere gli impegni futuri della Regione su questi temi. La risposta, arrivata oggi, è accolta favorevolmente da un comunicato firmato dal vice capogruppo della Lega in Regione, Fabio Rolfi.
“Con questa interrogazione - commenta Rolfi - abbiamo chiesto e ottenuto dalla Giunta l’impegno a svolgere un’azione politica in Europa per far valere le ragioni della tradizione venatoria lombarda, che certamente non può essere cancellata dalle interpretazioni delle burocrazie anticaccia di Bruxelles e Roma".“Le questioni poste – prosegue l’esponente del Carroccio – riguardano in particolare il tema delle deroghe per i prossimi anni e quello di
conservare l’apertura dei roccoli oltre il 2017, nella consapevolezza che la loro chiusura, e quindi la cessazione della cattura di richiami vivi, significherebbe di fatto la fine della caccia alla migratoria.”
"A questo proposito - continua Rolfi - siamo dell’idea che sia necessario che la Lombardia ottenga i medesimi trattamenti di altre regioni europee, dove viene consentita la caccia in deroga per motivazioni ricreative, anche nei confronti di quelle stesse specie che qua invece sono vietate".
"L’Assessore Fava - sottolinea Rolfi - ha garantito la volontà della Regione di esercitare presso l’Unione europea un’azione politica che vada in questa direzione. Personalmente – conclude Fabio Rolfi – sono intenzionato a tenere alta l’attenzione sul tema e ho dato la mia piena disponibilità a collaborare con l’Assessore, nonché a partecipare a qualsiasi tavolo a livello europeo per ottenere che i cacciatori lombardi abbiano il medesimo trattamento di quelli di altri paesi”.
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