Bellissima, cheerleader e cacciatrice sfegatata. Kendall Jones è una semplice ragazza texana di 19 anni, presa di mira dagli animalisti di mezzo mondo (e dalla stampa) per aver esplicitato su internet la sua passione viscerale per la caccia, che ha dall'età di 13 anni, quando ha cominciato a seguire il padre nei suoi safari africani. La sua colpa è quella di aver postato immagini in cui mostra i suoi trofei africani, questo il motivo per cui è stata segnalata da migliaia di utenti su facebook, a cui si chiede di rimuovere il profilo che la riguarda.
Questa per lo meno la motivazione riportata dal Corriere della Sera, che in un articolo firmato da Emanuela Di Pasqua, critica la ragazza "perchè si diverte a cacciare animali in via d'estinzione", ingnorando, presupponiamo, che sono proprio i programmi di caccia delle grandi riserve (supportati da programmi internazionali anche ambientalisti) a garantire la protezione di questi animali.
La giovane si dimostra tutt'altro che sprovveduta, definendosi una persona animata dal desiderio di proteggere e conservare l’ambiente e la fauna selvatica e citando uno studio di National Geographic, dove si spiega che il trofeo di caccia può svolgere un ruolo essenziale nella conservazione della fauna africana. Cosa che non sembra affatto convincere il Corriere, che si limita a sottolineare che tale studio andrebbe però contestualizzato (cosa che la giornalista non si prende la briga di fare). Eppure si tratta di un principio semplice e ben collaudato: la realtà dei fatti è che in Africa dove arrivano cacciatori disposti a spendere migliaia di dollari per un trofeo, sono possibili anche gli sforzi per la prevenzione del bracconaggio e per investire in tutela ambientale e creare occupazione. Di certo, a differenza di ciò che avviene dove talvolta il bracconaggio diventa fonte di sostentamento delle popolazioni locali, permette di reinvestire risorse e organizzare la gestione faunistica, altrimenti lasciata al caso.
Ma la sentenza è bella che pronta. Per la commentatrice del Corriere della Sera la ragazza non è altro che un'ipocrita (perchè dice di amare la natura) e una provocatrice, e i suoi scatti "sono talmente al di là della crudeltà da risultare trash". Non vogliamo prendere a tutti i costi le parti della diciannovenne, anche perchè di lei sappiamo solo quello che scrive sul web. Ma quando le motivazioni portate si limitano ad un generico "si diverte ad ammazzare", è evidente che si tenta di giudicare qualcosa che non si conosce. Riguardo alla giovane, sappiamo che ha iniziato a cacciare seguendo il padre, ha fatto diverse esperienze di caccia grossa in Africa e che si sta formando alla Texas Tech University.