Sono tanti, (almeno mille) e in ottima salute proprio grazie al fatto che vengono cacciati periodicamente. Lo dice un articolo dell'Osservatorio Balcani e Caucaso, che spiega come in Croazia per loro non esista attualmente alcun problema di conservazione. A dimostrarlo anche un recente studio pubblicato sulla rivista European Journal of Wildlife Research condotto da un gruppo di scienziati dell’Imperial College di Londra e dell’Università di Zagabria.
Il team si è posto un quesito: cosa accadrebbe alla popolazione di orsi croati in caso di divieto assoluto di caccia? Analizzando i dati degli abbattimenti avvenuti nel periodo 2009-2010 sono stati ottenuti quindi alcuni modelli matematici in grado di spiegarne il futuro andamento. Risultato: fermando la caccia (possibilità che potrebbe concretizzarsi a causa del recente ingresso della Croazia nell'UE), l’attuale popolazione di orsi potrebbe ridursi del 70% nei prossimi 10 anni.
Tra gli autori dello studio c'è Đuro Huber, del Dipartimento di Biologia della Facoltà di Veterinaria di Zagabria e considerato uno dei maggiori esperti di orsi a livello mondiale. "Negli ultimi anni c'è stato un lieve aumento del numero di orsi bruni” - dice - l'esperto. “Si ritiene che attorno al 1960 la popolazione era composta da circa 100 orsi, e in 50 anni il numero è aumentato di addirittura dieci volte”. Tutto questo nonostante in Croazia sia consentito abbattere il 10-15 per cento di orsi sul totale della loro popolazione. Percentuale che poi viene divisa in quote di caccia che le organizzazioni venatorie locali vendono ai singoli cacciatori che in questo modo si assicurano un lavoro. Ogni permesso ricevuto vale per un solo orso, e i cacciatori hanno il diritto di concordare il prezzo con le associazioni che gestiscono la caccia, soprattutto nel caso di orsi di taglia maggiore.
“Se si vietasse definitivamente la caccia - spiega Huber -, l'orso bruno, non più sfamato anche dai cacciatori, nella sua ricerca di cibo entrerebbe molto più spesso in contatto anche conflittuale con l’uomo e gli animali domestici; in altre parole diventerebbe una specie molto meno tollerabile da parte degli uomini (proprio come accade nei confronti del lupo) e ciò condurrebbe a un calo dell'attuale popolazione di 1.000 individui”.
I problemi conservativi per l'orso semmai sono altri e sono legati al degrado degli habitat e al disboscamento dovuto alla corsa all'eolico. In termini di tutela, la Croazia prevede comunque un piano d’azione per la gestione dell’orso bruno . Anche perché, segnala Huber “un concreto invito per tutelare l’orso arriva anche dall’UE, e all’interno del programma LIFE+ è stato proposto il progetto DinAlp Bear, in cui sono previsti fondi per finanziare l'analisi genetica di tutti gli orsi della Slovenia e della Croazia, a partire da campioni di feci”. Una mappatura che consentirà di capire l’origine degli orsi oggi presenti nella penisola balcanica.