"Da buon liberal, preferisco che la gente faccia quello che crede", lo diceva in un'intervista concessa alla Stampa qualche mese fa Jonathan Franzen, scrittore americano di fama mondiale. Tutti pare, ad eccezione dei cacciatori italiani, contro cui Franzen ha deciso di schierarsi, aderendo alla campagna mediatica martellante della Lipu, che spinge verso l'abolizione della pratica dei richiami vivi, sfruttando la straordinaria occasione offerta dalla risoluzione delle infrazioni comunitarie e influenzando il dibattito parlamentare.
Con l'avvicinarsi del passaggio in Senato della Legge Comunitaria, dopo che di fatto il Decreto 91 del Ministero Galletti (che già alcuni mesi fa ipotizzava una “exit strategicy sui richiami”) ha penalizzato deliberatamente una pratica antica e disciplinata da rigide procedure (che non sono oggetto di censure dall'Europa), i toni si fanno più violenti e politicamente scorretti. Grazie all'amica degli animali di Repubblica, la giornalista Margherita D'Amico (che a quanto pare ha preso il posto di Cianciullo negli attacchi contro i cacciatori), la Lipu può affermare senza ombra di smentita che quella dei richiami vivi è “un'usanza violentissima", lasciando credere che gli uccelli tenuti in gabbia dai cacciatori subiscano atroci mutilazioni e maltrattamenti. Il che è falso e incredibilmente manipolatorio. Nessuno che non conosca direttamente questa pratica, potrebbe evitare di essere condizionato negativamente da ciò che si legge su Repubblica. L'informazione diventa disinformazione, a partire dal commento della giornalista: "mai come oggi con la Legge comunitaria al voto in Parlamento – fomenta la D'Amico - l'Italia è stata vicina ad abolire la feroce pratica dei richiami vivi, gli uccellini selvatici catturati, imprigionati e mutilati per attrarre nella trappola di fuoco dei cacciatori i propri simili”.
E' sempre Repubblica ad ospitare una lettera della guest star americana. Lo scrittore, che è un appassionato di volatili e un protezionista, prega il Governo italiano e il presidente del Consiglio Matteo Renzi di "fare dell'Italia un Paese più sicuro per gli uccelli migratori, ponendo fine - dice - a una crudele pratica venatoria ormai scaduta... riparando ai torti inferti agli uccelli e cambiando per il meglio la propria immagine dinnanzi al mondo". Secondo Franzen, infatti, l'Italia ha addirittura una “cupa e purtroppo ben meritata fama internazionale per la sua ostilità verso la fauna alata”. Nel suo accorato appello lo scrittore fa un vero e proprio spot alla campagna della Lipu, sposando totalmente le posizioni dell'associazione. Chi volesse leggere la lettera completa la trova qui.