Circola in queste ore sul web la documentazione fatta girare dagli esponenti animalisti sui richiami vivi al Senato. Una nota di UCL (Unione Cacciatori Lombardi) e ACL (Associazione cacciatori Lombardi), fa sapere di aver appreso che da giorni che militanti animalisti sostano nei corridoi del Senato in attesa di “intercettare” i componenti la Commissione cui spetterà di decidere sul decreto legge 91. Il documento finito in Senato è lo stesso ripreso lunedì 7 luglio sul quotidiano “La Repubblica” con un articolo firmato da Margherita D’Amico e mira all'abolizione totale dei richiami vivi in Italia. "Nel documento e nell’articolo, ravvisiamo il palese intento teso a condizionare sia i Senatori, sia l’opinione pubblica con l’utilizzo di argomentazioni a nostro avviso faziose, discriminanti e lesive dell’immagine di un’intera categoria di cittadini onesti qual ‘è quella dei cacciatori Italiani. Per questi motivi l’Associazione e Unione Cacciatori Lombardi ha già inviato l’intera documentazione al vaglio del proprio ufficio Legale al fine di rilevare se vi siano gli estremi per un’azione legale.
"Al di là di questa nostra “modesta” iniziativa - sottolinea l'associazione lombarda - auspichiamo una dura reazione che veda impegnati in prima persona i vertici di tutte le Associazioni Venatorie Nazionali. Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare. Ne va del futuro della nostra Passione".
Ecco i documenti presentati ai senatori dagli animalisti: