Dopo la presa di posizione del CCT (Confederazione Cacciatori Toscani), anche Enalcaccia, Libera Caccia e Italcaccia con una nota congiunta invitano i loro associati a protestare per la recente approvazione del decreto legislativo n.91 del 24 giugno 2014 del Ministero dell'Ambiente, che modifica la legge 157/92 sui richiami vivi.
Secondo le associazioni toscane questo intervento non ha nessuna attinenza con la tutela ambientale. "Non si parla di rivedere e curare le sponde dei fiumi e torrenti che esondando dai loro argini, provocando ingenti danni al territorio alle proprietà ed in vite umane. Non si parla di deforestazione che ha provocato smottamenti giganteschi che si sono portati via case, strade, ferrovie, ponti e vite umane. Non si parla di inquinamento del territorio, dell’aria e dell’acqua, no! Si parla di modifiche alla legge 157/92 relativa alla caccia, con aggiunta di altre restrizioni e soppressioni. Il tutto, “è già operativo” dovrebbe essere approvato entro sessanta giorni dalla pubblicazione avvenuta il 24.06.14".
"Bene hanno fatto, anche se colte in contropiede, come troppo spesso accade, le Associazioni Venatorie Nazionali a richiedere, ai gruppi parlamentari di porre in essere i necessari correttivi. Bene abbiamo fatto noi - scrivono le associazioni - , invitando i vari politici che conosciamo ed anche a quelli conosciuti solo, superficialmente a chiedere uno stralcio dell’art. 16 da quel Decreto legge. Benissimo farete Voi a fare altrettanto inviando E-mail ai vostri politici locali, conosciuti o meno".