Il Coordinamento delle associazioni venatori umbre (CAVU), ha chiesto alla Regione un incontro in merito al prossimo riordino delle Province. Le associazioni eprimono viva preoccupazione per il presumibile periodo di incertezza che potrebbe investire anche la materia caccia. "E’ infatti probabile - spiegano nella nota inviata all'istituzione - che il non breve periodo di transizione tra i precedenti e consolidati assetti ed i nuovi già previsti, oltre gli ulteriori con il definitivo superamento delle Province, crei incertezze gestionali proprio nel mentre la complessità dei problemi (da citare come esempio la partita danni), necessiti di linee guida, programmi, progetti e azioni sollecite ed estremamente chiare".
Attuare in maniera uniforme azioni e direttive su tutta la regione non sarà facile. La gestione da parte dei Comuni, che non hanno mai avuto attribuzioni in materia, - dicono dal CAVU - acuirà le particolarità territoriali con il conseguente rischio di un’ulteriore negativa e controproducente frammentazione della gestione di fauna e territorio a gestione programmata della caccia. Tale complessa materia, che necessita di azioni di razionalizzazione e semplificazione, richiederebbe invece un rafforzamento di azioni unitarie ed omogenee anche e soprattutto nel rapporto tra associazioni Venatorie e Agricole, evitando nuove problematiche che potrebbero insorgere nel rapporto con gli Ambiti Territoriali di Caccia.
I virtù di tali sintetiche riflessioni e alla luce del quadro normativo e dei suoi previsti sviluppi, il C.A.V.U. ritiene opportuno e quanto mai necessario che la gestione dell’attività venatoria nel suo complesso sia riassunta sin da ora in capo alla Regione dell’Umbria.