In vista del voto sulla conversione in legge da parte del Parlamento del Decreto legge n. 91 del 24 giugno 2014, la presidente di Confavi, Maria Cristina Caretta ha scritto a deputati e senatori segnalando l'illegittimità del provvedimento governativo in merito all'articolo 16 che modifica la legge 157/92 introducendo restrizioni sulla cattura e la detenzione dei richiami vivi (che, spiega Caretta arriva a equiparare i residui richiami di cattura ancora in possesso dei cacciatori ai richiami provenienti da allevamento), chiedendo di votare contro.
“Non si può certo motivare l'emanazione del Decreto legge n. 91/2014 con la procedura di infrazione attivata dalla Commissione europea a seguito di una denuncia presentata da alcune associazioni animal-ambientaliste italiane” scrive Caretta, segnalando che “la Commissione europea ha chiesto all'Italia di chiarire se sia vero o meno che nel nostro Paese sia ancora consentita l'uccellagione e cioè la caccia con le reti, pratica esplicitamente vietata dalla Direttiva 2009/147/CE” e “di chiarire se gli impianti di cattura in Italia vengano o meno tenuti in funzione sia di giorno che di notte, favorendo così la cattura involontaria di uccelli particolarmente protetti come ad esempio i rapaci notturni”.
“Nei sessanta giorni successivi alla messa in mora dell'Italia da parte della Commissione europea – sottolinea Caretta - , il Governo dovrebbe chiarire che in Italia l'uccellagione (ovvero la caccia con le reti ) è stata abolita da alcuni decenni e che gli impianti di cattura previsti dalla legge statale 157/92 vengono gestiti dalle province utilizzando personale valutato idoneo dall'ISPRA”. "Del tutto ingiustificata - sottolinea la Presidente di Confavi - appare essere anche la modifica dell'art. 13 della l.s. 157/92 apportata dal Decreto legge n. 91/2014 che riduce a non più di due cartucce nel caricatore il numero dei colpi utilizzabili nella caccia esercitata con carabine semiautomatiche a canna rigata. Decisamente penalizzanti anche le modifiche apportate all'art. 21 della sopracitata l.s. 157/92 che impongono nuovi ingiustificati divieti".