Sul fronte della difesa delle tradizioni venatorie e dell'uso dei richiami vivi la Lega Nord ha presentato alcuni emendamenti sia alla legge europea 2013 bis, presto all'esame della Camera, che all'articolo 16 del decreto 91, in fase di conversione in Legge al Senato. Marco Bassolini, Responsabile Nazionale Caccia Lega Nord Lega Lombarda, in una nota auspica che “le pressioni delle associazioni venatorie siano insistenti ed incisive affinché sulla legge europea non venga accettato nessun emendamento e venga votato al senato lo stesso testo votato alla camera l'11 giugno 2014”.
Proprio su questo punto, i Senatori della Lega Nord hanno depositato un Ordine del Giorno che impegna il Governo “ad intervenire sull’articolo 16 del decreto legge all'esame prevedendo che i primi tre commi vengano modificati così come nel testo contenuto nell’articolo 20 della legge europea 2013 bis (ora as. 1533) approvato l’11 giugno alla Camera dei Deputati perché solo così facendo verrebbe sanata di fatto l’infrazione, permettendo un proseguo dell’ars venandi e di conseguenza garantendo migliaia di posti di lavoro ad essa collegata”.
“La caccia – sottolinea Bassolini - non può essere considerata un tema etico ma una tradizione culturale che fa parte della storia identitaria del nostro paese ed un valore fondamentale per una filiera economica che da lavoro e reddito a migliaia di famiglie ed è per ogni politico quindi un dovere civico e morale difenderla”. “Ritengo altresì - dichiara Bassolini - che l'epoca dei compromessi per noi cacciatori debba finire e si cominci ad invertire la tendenza iniziando a parlare con giuste pretese il rispetto dei legittimi diritti”.
"Considerato che settimana prossima dovrebbero passare sia nelle commissioni al senato e poi di conseguenza in aula tutti e due i provvedimenti (Legge europea 1533 e DL 91), - conclude il rappresentante del carroccio - per scanso di equivoci la Lega Nord ci tiene a precisare che anche al Senato come alla Camera sarà pronta a battersi sia per la tutela dell'ars venandi sia doverosamente a difesa delle migliaia di posti di lavoro e di aziende che ad essa sono collegate".