Il vice capogruppo della Lega Nord, Fabio Rolfi, ha mandato una lettera al Governatore Roberto Maroni affinchè "la Regione si faccia carico di organizzare gli Stati generali della caccia, ossia un momento di confronto e analisi fra tutti i portatori di interesse e il mondo istituzionale lombardo, in primis gli europarlamentari che dovranno farsi portatori delle istanze dei cacciatori da portare all’attenzione dell’Unione europea, per ottenere quell’indispensabile processo di revisione delle attuali interpretazioni sulle norme in materia di attività venatoria".
"Ad oggi - scrive Rolfi - infatti l’applicazione delle direttive da parte dei funzionari comunitari risulta essere fortemente discriminante nei confronti del cacciatori lombardi e la situazione di incertezza generale sta determinando il concreto rischio di un drastico e irrecuperabile ridimensionamento del mondo venatorio, che avrà certamente conseguenze nocive sia sul piano economico dell’occupazione che su quello tradizionale e sociale. La richiesta dei cacciatori lombardi è quella di poter continuare a praticare la caccia tradizionale alla piccola migratoria, riconoscendo con forza il valore storico, ambientale, culturale e identitario, ad oggi compromesso da direttive miopi e irrispettose delle peculiarità del territorio della Lombardia, salvaguardando anche strutture di interesse paesaggistico come i roccoli".
"A prescindere dalla volontà regionale - evidenzia Rolfi - infatti, il più grande ostacolo viene rappresentato proprio dalle interpretazioni restrittive della legge che i funzionari comunitari, probabilmente male informati, continuano a fare sulla la pratica della caccia a certe specie di cui, fra l’altro, la deroga è concessa in altri territori dell’Unione. Quello che chiedono i cacciatori della nostra Regione è quindi la cessazione delle discriminazioni e un trattamento più equo nei loro confronti".
"Auspico che le richieste contenute in questa lettera – conclude Fabio Rolfi – possano trovare accoglimento ed essere il punto di partenza per unire le forze e fare quella massa critica indispensabile per portare sul tavolo di Bruxelles le legittime istanze del mondo venatorio lombardo".