Come si sospettava, il parere Ispra sul calendario venatorio 2014 – 2015, varato dal Comitato regionale faunistico della Sardegna lo scorso 3 luglio, è largamente negativo, essendo basato sulla guida per la stesura dei calendari venatori, che, come è stato largamente dimostrato davanti ai Tar di tutta Italia, è deliberatamente restrittiva rispetto a ciò che realmente consente la legge 157/92 e la Direttiva Uccelli con la sua guida interpretativa dei Key Concepts.
Ecco gli aspetti censurati da Ispra, riportati in un comunicato festante delle associazioni animaliste regionali: per Tortora e Merlo mancata previsione della caccia nella forma esclusiva dell'appostamento (28 settembre 2014); apertura della caccia il 28 settembre 2014 per Pernice sarda, Germano reale, Alzavola, Codone, Fischione, Mestolone, Moriglione, Beccaccia, Beccaccino, Gallinella d'acqua, Pavoncella, Frullino, Porciglione, Folaga, Allodola, Quaglia, Cesena, Tordo bottaccio e Tordo sassello; caccia a Ghiandaia e Cornacchia grigia dal 21 al 29 gennaio 2015 in forma vagante e/o da appostamento, anziché esclusivamente da appostamento; mancata previsione della caccia al Colombaccio nel mese di gennaio 2015 nella sola forma dell'appostamento; chiusura della caccia alla Beccaccia il 18 gennaio 2015, anziché il 31 dicembre 2014; chiusura della caccia alla Quaglia il 28 dicembre 2014, anziché il 31 ottobre 2014; chiusura della caccia al Tordo sassello il 18 gennaio 2015, anziché il 10 gennaio 2015; mancata indicazione dettagliata dello status della popolazione di Pernice sarda e di Lepre sarda per indicarne le condizioni di caccia: in assenza di adeguati censimenti la caccia deve essere vietata.
La Regione, ovviamente, potrà non tenere conto del parere Ispra e motivare, con proprie argomentazioni le diverse scelte. Il Comitato faunistico regionale è stato riconvocato per venerdì 25 luglio per l'adozione delle decisioni finali sul calendario venatorio. |