"I richiami vivi sono una pratica aberrante, futile, superflua violenta". Così la Senatrice Pd Monica Cirinnà, che, con la voce rotta dall'emozione, ha ripercorso l'iter che ha portato ad un nuovo testo sul decreto 91 sul tema dei richiami vivi, puntando il dito contro il "fuoco amico" per la modifica dell'articolo 16 predisposto dal Governo, in cui si vietava esplicitamente l'utilizzo di richiami vivi da cattura.
La senatrice ha ricordato che 22 senatori del Pd hanno recepito le istanze delle associazioni animaliste. "Chi sostiene che la nostra è una posizione ideologica - ha sottolineato Cirinnà - deve chiedersi perché il Governo aveva recepito questa formulazione", allora, ha aggiunto, "anche il governo è ideologico". Ci si deve inoltre chiedere come mai nell'attuale riformulazione non è richiesto il parere del ministero dell'Ambiente, che, ha spiegato la senatrice, "ha chiesto di non partecipare a quel procedimento in cui verrà chiesto all'ISPRA e alla Conferenza Stato-Regioni l'autorizzazione alle deroghe. Probabilmente - dice Cirinnà - il nostro Ministero dell'ambiente non vuole concorrere a ributtare l'Italia dentro la multa e la procedura europea".
A nome del Governo ha risposto il vice ministro dello sviluppo economico Claudio De Vincenti: "il governo - ha detto - vigilerà sulla chiusura delle procedure di infrazione". "Terremo conto - ha poi aggiunto riferendosi all'intervento della Cirinnà - di tutte le questioni discusse in commissione. Tutti noi siamo consapevoli dei problemi posti dalla senatrice". Si attende ora il voto di un maxiemendamento del Governo per l'approvazione del Decreto così come uscito dal lavoro delle commissioni. Dopo la sospensione della seduta mattutina, sarà infatti posta la questione di fiducia su tutti gli emendamenti approvati in commissione.
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