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News CacciaIl Decreto 91 ottiene la fiducia al Senato, il testo va alla Camera venerdì 25 luglio 2014 | | I l provvedimento di conversione del Decreto legge 91 conclude il suo iter al Senato. Con 159 voti favorevoli e un solo voto contrario (presenti 160) il Senato ha approvato il maxiemendamento del Governo che chiedeva la fiducia sugli emendamenti passati in commissione. Ora sarà la Camera a doversi esprimere sulla conversione in legge del decreto, che interviene anche a sanare la procedura di infrazione sui richiami vivi, oltre a prevedere misure concrete sul controllo e l'eradicazione delle specie alloctone invasive (con il passaggio della nutria, tra l'altro, a specie non più soggetta ad alcuna protezione, come topi, talpe, arvicole e ratti).
Durante il dibattito in Senato, ci sono stati altri interventi sul tema dei richiami vivi. Il senatore Nunziante Consiglio, della Lega Nord (che certo non sarà parente dello storico presidente della Lac) ha per esempio invitato a "smetterla di rompere le scatole ai cacciatori". "C'è una cultura dietro la caccia - ha sottolineato - e noi ci siamo rifiutati di votare emendamenti al ribasso. Voi - sottolinea - avete mortificato un comparto che, tra le altre cose, prevede 96.000 dipendenti e circa 9 miliardi di PIL”.
Poco prima la senatrice Cinque Stelle Fucksia aveva ricordato la battaglia del proprio gruppo, insieme a molti esponenti dei partiti PD, Misto-SEL, Forza Italia, Ncd, sui richiami vivi supportata dalla consegna delle 50 mila firme raccolte dalla Lipu. “Sarebbe stato sicuramente approvato a maggioranza - ha detto Fucksia -, se fosse giunto in Aula, il contenuto degli otto emendamenti presentati a tutela del rispetto degli uccelli e della sensibilità acquisita dalle persone nei confronti degli animali in questi ultimi anni (i quali, lo ricordo, hanno ricevuto il riconoscimento giuridico di esseri senzienti)".
A Consiglio ha risposto la senatrice Sel De Petris: “la notte scorsa nelle Commissioni congiunte c'è stata caccia grossa, eccome" ha detto. "Tutto quello che era possibile mettere in campo, con un modo un po' trasversale, la Commissione e la maggioranza lo hanno portato a casa. Non è una battuta, è una questione su cui noi e, per quanto mi riguarda, la mia dichiarazione di voto vorremo soffermarci, perché non la ritengo affatto una questione secondaria". "Devo dire - ha osservato la De Petris - che ho dovuto amaramente constatare che contano più 800 o 1.000 cacciatori, che sono riusciti a convincere il Governo a modificare il proprio testo, di quanto contino parecchi senatori di quest'Assemblea, che non sono riusciti ahimè a convincere né maggioranza, né Governo ad apportare qualche modifica importante per il sistema democratico alle riforme costituzionali”. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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