La norma passata al Senato sulle specie alloctone, una volta legge, consentirà di agire finalmente per fermare i danni alla biodiversità causati dalle cosiddette specie invasive. Ne spiega l'importanza il Sottosegretario per le Riforme costituzionali e rapporti con il Parlamento Luciano Pizzetti. "Nel testo, fra le altre misure di tutela ambientale (alcune in attuazione di direttive comunitarie), compare anche la tanto attesa norma che consente l’eradicazione delle specie alloctone, in particolare nel caso delle nutrie, le cui colonie hanno proliferato in modo incontrollato causando forti danni ai terreni e all’ambiente a partire dagli anni Novanta. L’emendamento, voluto e sostenuto presso i Ministeri competenti consente di derubricare le nutrie dalle specie protette, comparandole ad altre la cui soppressione non comporta nessuna particolare autorizzazione.
"Il provvedimento — spiega il sottosegretario — mira a colmare il vuoto normativo che non prevedeva nessuna forma di tutela del territorio a difesa dai danni provocati dall’inserimento delle nutrie, una specie non autoctona e il cui numero di esemplari è in costante crescita. Le conseguenze dal punto di vista idrogeologico, agricolo e per la sicurezza stradale sono ormai diventate insostenibili in molte aree dell’Italia centro-settentrionale, i cui residenti non avevano fino a oggi alcuna possibilità per organizzare un contrasto sistematico contro le nutrie di concerto con le istituzioni locali. Infatti, la legge 157 del 1992, che detta le Norme per la protezione della fauna selvatica e per il prelievo venatorio, elenca le specie che sono oggetto di protezione ma anche quelle che ne sono escluse essendo ritenute dannose, tra le quali non risultavano le nutrie, essendosi diffuse in un periodo successivo alla promulgazione del provvedimento".