E' arrivata ieri la sentenza del Tar ligure sul calendario venatorio 2014 - 2015, impugnato da Wwf, Lac, Enpa, Vas, Lav e Lipu (ad opporsi, oltre la Regione, c'erano Federcaccia, Anuu, Arcicaccia, Anlc, rappresentate dagli avvocati Andrea Mozzati e Pietro Balletti). Il calendario è salvo in molti punti, perché, sottolinea il Tar, la Regione ha adeguatamente motivato il discostamento dal parere Ispra.
Vengono però accolte alcune censure delle associazioni animaliste e ambientaliste in merito a 3 punti: anzitutto l’omessa indicazione del numero massimo dei capi che possono essere abbattuti giornalmente relativamente al colombaccio, alla volpe ed al coniglio selvatico come prevederebbe invece la legge regionale (così dice il Tar). C'è il punto relativo al periodo di addestramento cani (avvio il 15 agosto), già ritenuto illegittimo dalla precedente sentenza del Tar, che aveva definito non motivata l’opzione regionale di disattendere il parere dell’Ispra senza dare adeguato conto di tale divisamento. "Quest’anno l’ente resistente - sottolinea il Tar - si è orientato per una soluzione di compromesso, limitando alle ore tredici il periodo di tirocinio cinofilo, ma con ciò non supera le perplessità sollevate, atteso che non risulta smentito l’assunto dell’ente citato che rileva che nel periodo ammesso molte specie allevano i piccoli, dal che il disturbo che apporterebbe loro la presenza dei cani.
Infine, ultimo punto censurato è l'impiego di munizioni di piombo per la caccia agli ungulati. Anche qui il Tar, sottolinea di aver già accolto analoghe deduzioni in precedenti sentenze, e respinge la difesa della regione sulla base della modifica in parte del parere negativo espresso dall'Ispra (rilevando di essere solo preposto alla tutela della fauna, e di non svolgere funzioni che attengono alla difesa della salute umana). “Su tali presupposti il tribunale non può modificare l’avviso altrove fatto proprio, posto che è indubitabile che in misura scarsa od ampia la tossicità del piombo è acclarata scientificamente, così come si ricava dalla nota vicenda dell’espunzione del minerale dalle benzine".