Una nota di Lipu, Enpa, Animalisti Italiani, Cabs, Lac, Lav, Oipa, Wwf ancora sul dibattito in merito all'uso di richiami vivi, che vorrebbero veder vietato in Italia. Secondo le associazioni, la Commissione europea, tramite “rappresentanza permanente italiana presso Bruxelles” avrebbe bocciato la cattura con le reti, ritenendola illegittima. Tutto questo “in una lettera trasmessa nei giorni scorsi alle autorità italiane” in cui si sarebbe scritto che “i passi fatti dal Governo non sono sufficienti a porre fine alla violazione della direttiva Uccelli”. La lettera informerebbe Governo e ministeri “sulla necessità di controllare in materia costante l’operato delle Regioni al fine di prevenire l’adozione di nuovi provvedimenti autorizzati in deroga alla cattura di uccelli con impianti vietati dalla Direttiva”.
“La bocciatura comunitaria – scrivono le associazioni anticaccia - è tanto più sonora se si pensa che si riferisce al testo precedente del Decreto 91, che prevedeva il divieto esplicito di catturare gli uccelli selvatici mantenendo però aperta la possibilità di derogare a tale divieto”. “Il testo approvato al Senato è ancora più blando, con il solo riferimento generico alla possibilità di deroga e il rimando a un futuribile decreto del Presidente del Consiglio, da applicarsi entro un anno, che regolerà la materia. Come dire: tutto rimarrà uguale, con le Regioni che continueranno a derogare e catturare richiami vivi e l’Italia che resta a guardare. E in effetti quanto sta avvenendo proprio in queste ore, con le delibere prima della Lombardia e poi dell’Emilia-Romagna che autorizzano nuove catture”.
Poi una citazione diretta dalla lettera.“E’ necessario - scrive la Commissione - che il Governo italiano applichi il sistema di controllo previsto dall’Articolo 19bis della legge 157/92 nel caso in cui le regioni intendessero adottare nuovamente provvedimenti di cattura di richiami vivi tramite l’impiego di reti. Tali autorizzazioni sarebbero infatti illegittime in quanto violerebbero gli articoli 8 e 9 della direttiva per i motivi già presentati nella lettera di messa in mora”. In quella lettera, la Commissione fa presente il divieto di cattura con le reti e la non necessità di usare richiami vivi o comunque richiami vivi di cattura, esistendo “numerose valide alternative alla cattura di uccelli per la cessione a fini di richiamo”.
Strano che la Commissione UE (meglio dire, il comitato permanente italiano che dovrebbe vigilare sulle direttive e fare da tramite con la Commissione), si scomodi tanto per una pratica largamente applicata, in deroga, in molti altri paesi europei, senza per altro pagare alcuna multa all'UE. Sarebbe interessante, comunque, leggere il documento originale.
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