Riceviamo e pubblichiamo:
In data 04 agosto si è tenuto l’incontro nella sede Ispra ad Ozzano Emilia, fra una delegazione formata da Paolo Sparvoli, Presidente nazionale Liberacaccia, Marco Castellani, Presidente Nazionale Anuu, Alessandro Fiumani, Presidente Nazionale CPA, Carlo Bravo, Presidente ACL, Madonini per la Coldiretti, Balestra Alessandro (CPA) e Bosio Gian Carlo (Enalcaccia‐ProSegugio) per il comitato Orgoglio Venatorio e Barbara Mazzali per il Sindacato Venatorio Italiano ed il Direttore del Servizio Consulenza dell’ISPRA, dr. Pietro Genovesi accompagnato dal dr. Cecere e dal dr. Randi.
Ha aperto l'incontro il Presidente Nazionale LIBERACACCIA Paolo Sparvoli, sempre presente in queste iniziative a differenza di altri Presidenti Nazionali che latitano, che ha ben introdotto i temi da affrontare posti all’attenzione dei dirigenti Ispra che sono della massima importanza per il mondo venatorio.
I punti salienti sono stati:
1_ Criteri e metodologia nella stesura dei pareri
2_ Mancata fornitura dei dati da parte dell’Istituto
3_ Scambio dati per studi scientifici fra mondo Venatorio ed Ispra
4_ Approccio Ispra alle tematiche venatorie
L’ approfondita e dettagliata relazione da parte di Alessandro Balestra, ben supportato da Bosio e dallo stesso Sparvoli, ha messo in evidenza come a volte Ispra fornisca pareri non adeguatamente motivati dal punto di vista tecnico e scientifico e come peraltro a volte non fornisca i dati ed i servizi per cui è preposta (vedasi ad esempio la determinazione della “piccola quantità” indispensabile per il prelievo di
specie in deroga ferma, ormai, al 2005).
A tutto ciò è stata, per altro, evidenziata la necessità che Ispra rimanga un istituto tecnico e che i pareri non vengano viziati da desiderata politici o peggio ancora da pregiudizi ideologici nei confronti del mondo venatorio.
Il dr. Genovesi ha illustrato quali siano i mezzi del suo Dipartimento, di cui è alla giuda da pochi mesi, che è formato da 10 tecnici ed ha tenuto comunque a ribadire che i pareri Ispra della sua gestione saranno rigorosamente tecnici e tali rimarranno. Ciò comporta che in caso di dati diversi e contrari Ispra è pronta a modificare i propri convincimenti, a tal riguardo ha testualmente affermato che “qualunque fonte di dati verrà valutata in modo rigoroso”.
Questa affermazione introduce uno dei punti fondamentali dell’incontro che è quello del contributo collaborativo che il mondo venatorio ha offerto e vuole offrire ad Ispra.
In questo clima, estremamente franco e con questa apertura, ci siamo congedati con l’impegno da parte nostra che sarà inviata una formale richiesta di parere su alcuni quesiti, come quello sulle piccola quantità, solo accennati, ma che necessitano di una risposta ufficiale.
Comunque il giudizio che ne abbiamo tratto è quello di un'incontro "aperto e costruttivo", dove nel rispetto dei compiti e dei ruoli ciascuno ha espresso le proprie opinioni e rimarcato le posizioni con la chiara sensazione che per una volta sia prevalsa la capacità di ascolto e di proposizione.
Crediamo si possa considerare questo come l'inizio di un percorso che non ci vedrà accettare passivamente pareri di Ispra, dove saremo validi interlocutori, monitorando costantemente l’attività dell’Istituto per quanto concerne le tematiche faunistico‐venatorie.
Nelle sue conclusioni Sparvoli ha fatto notare che oggi qualcosa è cambiato e, se prevarrà il buon senso, sarà sicuramente utile per perseguire il vero fine, e vale a dire, trovare soluzioni compatibili che coniugano l'attività venatoria e la salvaguardia della biodiversità che è quello che noi cacciatori vogliamo.
Il Comitato dell’Orgoglio Venatorio