L'ultimo grave episodio risale a lunedì scorso: un motociclista che si trovava a transitare sulla strada 69 del Reggello è morto a causa di un capriolo spuntato all'improvviso sulla carreggiata. Non è certo un caso isolato. Gli ungulati in Toscana sono purtroppo causa diretta di incidenti stradali sempre più frequenti. Il loro numero spaventoso (400 mila tra cinghiali, cervi, caprioli e daini), è ormai un rischio sempre più evidente per la sicurezza pubblica.
Oltre che per la produzione agricola. Un allarme negli ultimi giorni sul tema è giunto dai sindaci del Chianti fiorentino e Senese, che hanno scritto all'Ispra a cui segnalano tutta la loro preoccupazione per l'agricoltura e per la sicurezza dei loro cittadini (evidentemente criticando le blande scelte dell'Istituto sulla gestione degli ungulati).
"Il loro sovrapopolamento - scrivono - è un fattore che condiziona in modo pesante la vita dei cittadini e l'economia del territorio chiantigiano". A firmarla gli amministratori di Barberino Val d'Elsa, Greve in Chianti, San Casciano, Tavarnelle, Radda, Gaiole e Castellina in Chianti, Castelnuovo Berardenga. I sindaci segnalano "una percezione sempre più forte di inconcludenza e di inazione rispetto al fenomeno ungulati". Una percezione che rischia di aprire la strada a "sempre maggiori tentazioni, da parte di singoli e gruppi, di entrare nella zona grigia dell'illegalità e di farsi giustizia da soli". "Oggi - concludono - rischiamo di perdere, in misura sempre maggiore, produzione vitivinicola ed olivicola di qualità. Altresì il pericolo per la sicurezza stradale rappresentato dal continuo transito di ungulati sulle strade maggiori e minori del nostro reticolo urbano è ormai di evidenza palmare, certificata purtroppo dai continui incidenti, alcuni con gravissime conseguenze, che si verificano nei nostri territori".
Appello accolto anche dal consigliere regionale Gambetta Vianna (PT/Ncd). Secondo l’esponente del Nuovo Centrodestra, che è membro della II commissione “Agricoltura”, "la situazione in Toscana è giunta veramente al collasso. Da una parte abbiamo i predatori che attaccano gli allevamenti, dall’altra gli ungulati che devastano le aziende agricole. La Regione Toscana deve prendere la situazione in mano e predisporre interventi mirati seri e duraturi. Nel caso degli ungulati, prima che ci si dia al bracconaggio e alla giustizia fai da te, sarebbe bene che venisse esteso il periodo di caccia di selezione sotto lo stretto controllo delle guardie venatorie. Eviterei di dare carta bianca a tutti perché altrimenti si rischierebbe di ritrovarci a far fronte a veri e propri abusi – conclude Gambetta Vianna –, ma bisogna incentivare interventi mirati sotto l’occhio vigile delle guardie".
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