Durante la seduta di questa mattina la Camera ha approvato un ordine del giorno della Lega Nord (a firma di Stefano Borghesi), che, in considerazione dell'importanza “di una tradizione economica culturale fortemente radicata e rappresenta non solo una tradizione da difendere ma anche un vero e proprio presidio per la tutela degli habitat e dell'ambiente rurale”, quale è la caccia alla selvaggina migratoria, impegna il governo a valutare gli effetti applicativi delle disposizioni approvate con il decreto 91, al fine di prevedere, in un prossimo provvedimento, una modifica dell'articolo 4 della legge n. 157 del 1992 riproponendo il testo contenuto nell'articolo 20 della Legge europea 2013-bis – visto che è chiara l'intenzione del Governo di sopprimere tale disposizione mantenendo così solo il testo dell'articolo 16 del decreto-legge all'esame – perché solo così facendo verrebbe sanata di fatto l'infrazione, permettendo altresì un proseguo dell'ars venandi e di conseguenza garantendo migliaia di posti di lavoro ad essa collegata.
"I primi tre commi dell'articolo 16 del decreto all'esame - si legge nell'Odg approvato - minano seriamente i fondamentali dell'arte venatoria che nel nostro paese, soprattutto nella zona delle prealpi ed appenninica, si traduce oltre che in cultura e tradizione, in una forte e sana passione che condiziona e caratterizza un certo stile di vita di molti giovani ed anziani. Questi commi in sostanza annullano e stravolgono il voto alla Camera sulla legge europea 2013-bis che garantisce di poter continuare a praticare una tradizione secolare quale quella della caccia con richiami vivi".
“Abbiamo ritenuto coerente e moralmente inaccettabile votare il testo dell'articolo 16 del DL così come emendato al Senato – sottolinea in una nota il responsabile caccia della Lega Nord, Marco Bassolini - in quanto risulta per l'ennesima volta essere remissivo e pieno di compromessi al ribasso su roccoli, commercio di selvaggina viva e morta e limitazione dei colpi nei caricatori che nessuno in Europa ci sta chiedendo ed ha mai chiesto come invece qualcuno vuole fare credere da Roma.
"L'unica cosa che la CE aveva chiesto per sanare l'infrazione 2014/2006 - continua Bassolini - , ed era nello spirito del nostro emendamento, puntualmente bocciato in commissione sia alla camera che al senato, era in sostanza di emendare solo l’articolo 4 della legge n. 157 del 1992 introducendo un esplicito riferimento all’articolo 19-bis della stessa legge che recepisce l’art. 9 della direttiva. Prova accertabile di quanto affermiamo si può leggere nella relazione scritta del famoso incontro del 23 maggio del 2014 e chiamato "Pachetto".
Testo Odg Borghesi approvato dalla Camera
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