Riceviamo e pubblichiamo:
Come al solito il silenzio si dimostra un ottimo modo per fare una pessima politica. Soprattutto nella Regione Lazio!
Infatti, nonostante le reiterate richieste rivolte dalle associazioni venatorie per avere una risposta in merito alle penalizzazioni subite dai cacciatori della regione con l’attuale calendario venatorio 2014-15, l’Assessorato agricoltura, caccia e pesca, e la Giunta Regionale del Lazio, in maniera superficiale (o forse sprezzante), non hanno ritenuto di raggiungere un accordo per fissare una data di incontro tra le parti.
Eppure si tratterebbe di un incontro civile e democratico, attraverso il quale si potrebbero raggiungere risultati scientificamente sostenibili e in sintonia con quanto legittimamente richiesto dal mondo venatorio. In altre parole, provvedimenti imparziali e quella certezza del diritto che, nella Regione Lazio sembra diventata una vera e propria chimera.
L’ultima sentenza del Tar Lazio, entrando nel merito dell’impugnativa del calendario venatorio della scorsa stagione, ha decretato senza ombra di dubbio quali siano i limiti dell’Ispra e, contestualmente, le prerogative delle Regioni.
In un clima cosi teso, e che minaccia di inasprirsi sempre più, la Libera Caccia esprime una forte preoccupazione sulla possibilità di poter fare regolarmente svolgere le giornate di pre-apertura della caccia ad alcune specie migratorie.
Al momento, anche su questo tema, la Regione tace senza dare seguito e indicazioni ai colloqui informali di merito nei quali, con grande senso di responsabilità e senza mai oltrepassare i limiti di legge, abbiamo chiarito che l’obiettivo delle nostre richieste era il raggiungimento di almeno due giornate di pre-apertura per i cacciatori della regione.
Ancora ad oggi, questa prerogativa prevista dalla normativa, ci e’ negata.
I cacciatori del Lazio devono ritenere che nella loro regione esista un PD diverso da quelli delle regioni limitrofe?
L’UFFICIO STAMPA ANLC