Un nuovo tesserino di abbattimento e prelievo venatorio, in aggiunta a quello comune a tutte le regioni, burocratizza ulteriormente la vita ai cacciatori dell'Atc RM1. E' la denuncia dell'Arcicaccia del Lazio, a commento della recente delibera dell'ambito romano. Le complicazioni sono per tutti, anche per i cacciatori che accolgono nei loro Atc i cacciatori romani. “Quanti ci ospitano e (con meno burocrazia) in “reciprocità” - dice Arcicaccia - si “beccano…” un altro “tesserino” da ritirare a Roma”.
Obbiettivo dell'operazione sembra essere il tentativo di evitare che ci siano “furbi” che non versano la quota di ammissione all’ATC. “I controlli in realtà dovrebbero essere competenza della “vigilanza” e dello stesso ATC, non un ulteriore aggravio al cacciatore. In molte altre province e regioni per perseguire gli “evasori” (e non altri), si controllano i tabulati, gli importi versati e, se ti trovano disonesti l’anno dopo questi restano a casa. La storia insegna che altri ATC anche del Lazio abbiano rinunciato ai tesserini di abbattimento in quanto inutili”.
L’Arcicaccia in attesa che si faccia chiarezza per evitare ulteriori difficoltà ai propri soci e a tutti i cacciatori romani fa sapere che cercherà di dare il massimo dell’assistenza perché si possa entrare in possesso del famigerato “tesserino”anche presso le proprie sedi.