Nel giro di un anno i supermercati inglesi hanno quintuplicato le loro richieste di carne di cervo. Il quadro esce dalla rivista di settore Sporting Rifle, che riporta un dato su tutti: nel 2013 le vendite di questi tagli pregiati hanno raggiunto i 6,4 milioni di sterline, contro i 1,2 milioni dell'anno precedente. L'incremento si deve, con ogni probabilità alle recenti preoccupazioni diffuse dopo lo scandalo della carne di cavallo contaminata, che ha dirottato le scelte degli inglesi verso filiere controllate e sane (la selvaggina lo è, praticamente ovunque). La scelta di puntare sulla selvaggina è stata, in questo senso, una mossa di marketing vincente da parte delle grandi catene di supermercati, che hanno aumentato la loro offerta di carne di cervo, raccogliendo poi i risultati sperati.
Il responsabile della comunicazione della Tescom Asda (grande catena di supermercati) ha dichiarato: "mentre la carne di cervo è stata ampiamente considerata come solo appannaggio dei benestanti e in particolare delle zone di campagna, ora questa carne incontra l'interesse di un pubblico sempre più ampio, sopratutto in forma di hamburger e di salsicce. Oltre ad essere una carne molto tenera e saporita è anche molto salutare avendo il 30% in più di ferro e il 50% in meno di grassi rispetto alle altre carni". Bene, i grandi distributori italiani ne prendano atto. I guadagni sono quasi assicurati, e in un colpo solo risolveremmo anche i grandi problemi legati alla presenza massiccia degli ungulati nei campi e sulle strade.
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