La stagione venatoria inizia nel "segno della precarietà". Lo dice all'AdnKronos Osvaldo Veneziano, presidente dell'Arcicaccia. Il problema, spiega Veneziano, è "la modificazione delle competenze istituzionali e il superamento delle province" che determinano una situazione di incertezza su tempi e regole.
Tante regole, dunque, che l'appassionato dovrà rispettare e che lo distinguono dal bracconiere, "il nemico più grande del cacciatore", dice Veneziano. "Perché ha costruito un'immagine del cacciatore che spara a tutto". Le difficoltà, aggiunge il presidente Arci Caccia sono anche di tipo economico e anagrafiche (pochi giovani tra i cacciatori).