A Prato, come nelle altre province toscane, inizia la stagione venatoria con la
preapertura della caccia di lunedì primo settembre.
Caccia aperta quindi dalle 6 alle 19 in appostamento alla tortora (Streptophelia turtur), colombaccio, merlo, gazza, ghiandaia e cornacchia grigia. In occasione dell'apertura, l'assessore provinciale alla caccia Antonio Napolitano ricorda che "l'attività venatoria, praticata nel rigoroso rispetto delle regole, contribuisce non solo alla tutela dell’ambiente ma anche alla salvaguardia delle specie, in particolare di quelle protette".
La Provincia fornisce i dettagli delle integrazioni al Calendario Venatori 2014 - 2015:
L'attività venatoria generale avrà quindi inizio il 21 settembre (la terza domenica del mese) ed è consentita, fino al 31 gennaio 2015 per tre giorni la settimana da scegliere fra lunedì, mercoledì, giovedì, sabato e domenica. Ci sono alcune eccezioni: la caccia in battuta al cinghiale nelle zone vocate per la medesima specie è consentita fino a domenica 11 gennaio 2015; la caccia alla lepre è consentita fino a lunedì 8 dicembre 2014; la caccia in battuta alla volpe nelle zone collinari è consentita, con un numero minimo di otto partecipanti e l’uso esclusivo di cani da volpe, fino al 31 gennaio; così come la caccia vagante nelle zone di pianura appositamente delimitate. La caccia alla starna e alla pernice rossa è consentita su tutto il territorio provinciale cacciabile dal 21 settembre al 30 novembre 2014.
La caccia alla beccaccia e al beccaccino è consentita esclusivamente in forma vagante e con l'ausilio del cane da ferma o da cerca con segnatura sul tesserino venatorio subito dopo l’abbattimento. Nel periodo tra il 1 e il 19 gennaio 2015 la caccia è consentita unicamente nelle aree boscate (definite ai sensi dell’art. 3 comma 1 della L.R. 39/2000) incluse nei territori vocati al cinghiale. Nel periodo dal 1 ottobre al 30 novembre di ogni anno per la caccia da appostamento alla selvaggina migratoria è consentito di usufruire anche in modo continuativo delle giornate di caccia a propria disposizione per l’intera stagione venatoria, chiaramente a esclusione dei giorni di martedì e venerdì. Il cacciatore è sempre tenuto alla raccolta dei bossoli delle cartucce sparate.
I limiti per il prelievo giornaliero di ogni cacciatore sono: lepre un capo; palmipedi, trampolieri e rallidi otto capi complessivi; beccaccia tre capi; tortora dieci capi.
Sono consentite forme di prelievo selettivo a carico di capriolo e cervo, nel rispetto delle indicazioni dei rispettivi piani di abbattimento. La caccia al fagiano è consentita fino al 31 dicembre 2014, fatta eccezione per l’Azienda faunistico-venatoria “Artimino” nel Comune di Carmignano dove la stessa è consentita fino al 31 gennaio 2015.
La caccia al cinghiale in battuta è consentita, all’interno dell’area vocata, ai soli cacciatori abilitati alla caccia al cinghiale in battuta a partire da sabato 11 ottobre 2014 e fino al 11 gennaio 2015, esclusivamente nei giorni di mercoledì, sabato e domenica. Le battute di caccia, da effettuarsi nei giorni suddetti, sono consentite, in base alle deroghe previste dal Regolamento Regionale, con un numero minimo di 20 cacciatori iscritti a ciascuna squadra.
La caccia al cinghiale nelle aree non vocate alla specie è consentita dal 1 ottobre al 31 dicembre 2014, in forma singola o in gruppi costituiti da non più di quattro persone, alla cerca o all’aspetto, con o senza l’ausilio del cane, da effettuarsi tutti i giorni utili all’attività venatoria dai cacciatori che hanno effettuato l’opzione di cui all’articolo 28 comma 3 lettera D) della L.R. 3/94 e dai cacciatori che hanno effettuato l’opzione di cui all’articolo 28 comma 3 lettera C) della L.R. 3/94 solo se non iscritti in squadre di caccia in battuta al cinghiale operanti sul territorio regionale. L’esercizio venatorio rimane vietato nelle zone di ripopolamento e cattura.
La caccia nelle zone di protezione speciale. Nella zona “Stagni della piana fiorentina e pratese” l’esercizio venatorio è consentito nel mese di gennaio fatta eccezione per la caccia agli ungulati, nei soli giorni di giovedì e domenica. E' vietata la caccia nei giorni di preapertura e la caccia in deroga ai sensi dell’art. 9 paragrafo 1 lettera c) della Direttiva 79/409/CEE. E' vietato l’utilizzo di munizionamento a pallini di piombo all’interno delle zone umide quali laghi, stagni paludi, acquitrini, lanche e lagune d’acqua dolce, nonché nel raggio di metri 150 dalle rive più esterne, è vietato l’abbattimento prima del 1 ottobre 2014 di esemplari appartenenti alle specie Codone (Anas acuta), Marzaiola (Anas querquedula), Mestolone (Anas clypeata), Alzavola (Anas crecca), Canapiglia (Anas strepera), Fischione (Anas penelope), Moriglione (Aythya ferina), Folaga (Fulica atra), Gallinella d'acqua (Gallinula chloropus), Porciglione (Rallus aquaticus), Beccaccino (Gallinago gallinago), Beccaccia (Scolopax rusticola), Frullino (Lymnocryptes minimus), Pavoncella (Vanellus vanellus). E' vietato abbattere esemplari appartenenti alle specie Combattente (Philomacus pugnax) e Moretta (Aythya fuligula), la distruzione o il danneggiamento intenzionale di nidi e ricoveri di uccelli. Inoltre è vietato il prosciugamento intenzionale per gli appostamenti fissi a palmipedi e trampolieri inclusi nel perimetro della ZPS almeno fino a fine giugno, (salvo casi particolari da comunicare e concordare con la Provincia) ed è richiesta una comunicazione preventiva sulle operazioni di manutenzione ordinaria del lago.
L'allenamento e l'addestramento dei cani è consentito fino a giovedì 18 settembre, si potrà svolgere sull’intero territorio regionale non soggetto a divieto di caccia nei giorni di martedì, giovedì, sabato e domenica, dal sorgere del sole fino alle 11 e dalle 14 alle 19. Ma attenzione: l’addestramento dei cani è vietato nelle zone di protezione speciale anteriormente al 1°settembre e dopo la chiusura della stagione venatoria, e nel giorno della preapertura. L’allenamento e l’addestramento è consentito ai soli cacciatori iscritti all’Atc (è opportuno avere con sé la ricevuta di iscrizione e versamento) ed è permesso su terreni non in 'attualità di coltivazione'.
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