L'abolizione delle Province sarà presto una realtà e modificherà radicalmente l'attuale gestione della caccia, oggi affidata agli Atc. In una lettera al direttore sulla Gazzetta di Parma, il delegato regionale di Enalcaccia, Leopoldo Testi, parla di una grande e nuova opportunità per la caccia di innovare e migliorare il proprio assetto gestionale.
“Una possibilità che a nostro avviso merita di essere presa in seria considerazione sarebbe quella di un conferimento da parte della Regione delle funzioni fino a ieri delegate alla provincia ai Centri di coordinamento degli Atc, la cui costituzione era già prevista dall' attuale legge regionale 8/94, ma che in realtà non è mai stata attuata. Ora – dice - questi enti potrebbero essere ricreati ex novo, con una veste giuridica e poteri appropriati, atti a consentire loro di esercitare una completa gestione della caccia, come del resto già avviene in altri Paesi europei”.
“Si tratterebbe – sottolinea Testi - di un vero e proprio salto di qualità, una sorta di vera e propria autogestione della caccia, fondata sulla piena responsabilizzazione del mondo venatorio e del mondo agricolo, che sono poi le sole due categorie sociali che anche oggi contribuiscono concretamente a sostenere il settore. Gli uni, gli agricoltori, mettendo a disposizione i loro terreni; gli altri, i cacciatori, versando fior di quattrini, attraverso il pagamento della tassa statale, di quella regionale e della quota di iscrizione agli Atc”.
"Su questa proposta - conclude - , certo non facile da realizzare, ma comunque fortemente innovativa, anche per l'immagine della nostra categoria, l'Enalcaccia regionale intende aprire un ampio confronto con tutte le parti interessate, sia pubbliche che private e con le istituzioni regionali e nazionali che hanno competenza sulla materia".
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