Se l'Assessore regionale alla caccia Fernanda Cecchini solo un mese fa annunciava la possibilità di cacciare ungulati in selezione anche con l'arco, grazie alla modifica del regolamento regionale per la gestione faunistico-venatoria dei cervidi e bovidi approvata dalla Giunta, oggi la situazione appare diversa. Dopo un'iniziale difesa del provvedimento (Cecchini che ricorda come la pratica è prevista dalla legge e che anche l'Ispra non ha portato alcuna obiezione), la sicurezza dell'assessore inizia a vacillare con il crescere delle proteste animaliste.
Ed ecco, lunedì 1 settembre la precisazione: "In Umbria la caccia di selezione agli ungulati può essere esercitata solo con le armi a canna rigata, secondo il regolamento del 1999. Il nuovo regolamento che prevede l'estensione all'arco non è ancora in vigore - sottolinea Cecchini nella sua nota -: l'iter non è stato completato e sull'atto ci siamo riservati ulteriori valutazioni in Giunta regionale". Dichiarazione che segue l'incontro che si è svolto proprio ieri "in un clima cordiale e costruttivo" con i rappresentanti della "Lav – Lega Antivivisezione" Umbria. È stato il primo di una serie di incontri fissati con le associazioni animaliste, cui seguirà venerdì prossimo quello con l'associazione "Animalisti italiani".
"La proposta di modifica al regolamento regionale per la gestione faunistico-venatoria dei cervidi e bovidi con cui si ampliano le modalità del prelievo selettivo – ha ribadito l'assessore – non è frutto né di insensibilità, tanto più che abbiamo predisposto un disegno di legge regionale che riconosce prioritari i diritti e la tutela degli animali, né di decisioni estemporanee. È stata infatti elaborata all'interno del quadro normativo fissato dalle leggi nazionali ed è suffragata dalle linee guida sulla caccia di selezione dell'Ispra, l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, secondo il quale l'arco è un mezzo di caccia ‘estremamente efficace, etico e sicuro', ‘privo di invasività ambientale' e che offre ‘una sicurezza passiva totale'".
"In sede di Giunta regionale – ha detto ancora – faremo ulteriori approfondimenti e valutazioni nel merito. Intanto resta in vigore il regolamento precedente che, voglio ribadirlo, riguarda il prelievo selettivo di alcune specie, con regole rigorose che obbligano, fra l'altro, il selettore a seguire appositi corsi di formazione". La Giunta regionale dell'Umbria ha intanto deliberato l'avvio delle procedure per l'aggiornamento del Piano faunistico-venatorio regionale.
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