In questi giorni le associazioni territoriali Federcaccia, Anuu Migratoristi, Arci Caccia, Cpa, Italcaccia e Enalcaccia hanno inviato un documento all'assessore regionale lombardo Gianni Fava e alla dottoressa Anna Bonomo, in cui si chiedono di predisporre un provvedimento transitorio che permetta di utilizzare i richiami vivi per l'attività venatoria, anche se non presenti in banca dati.
"Tale istanza - si legge nella nota pubblicata sui quoditiani lombardi - scaturisce dal fatto che, ad oggi, non è possibile accedere alla banca dati per aggiornarla e soprattutto non sono ancora chiare le procedure di accesso e modifica della stessa; quindi un periodo transitorio per rodare tutta la procedura è auspicabile e di buon senso".