In Piemonte ciò che si era temuto negli scorsi giorni è infine avvenuto. Su proposta dell’assessore Giorgio Ferrero, la Giunta ha infatti deciso di sospendere il prelievo venatorio la pernice bianca e la lepre variabile sull'arco alpino piemontese “per tutelare due specie a rischio estinzione”. Modificati anche i piani di prelievo per la stagione venatoria 2014-15 per fagiano di monte e coturnice. Ok anche alla norma inserita negli statuti dei comprensori alpini e delle aziende faunistico-venatorie che permette di invitare alle riunioni dei comitati di gestione un rappresentante delle associazioni venatorie non rappresentate in qualità di uditore e senza diritto di voto.
“Abbiamo voluto tutelare due specie particolarmente vulnerabili”, spiega Giorgio Ferrero. “La pernice bianca è considerata a rischio di estinzione su tutto l’arco alpino. Rischio aggravato dal maltempo di questa estate che ha reso ancora più critiche le condizioni di vita per questa specie. Per la lepre variabile ad oggi in Piemonte non esistono censimenti affidabili. Abbiamo perciò scelto di rendere concreta l’attenzione all’ambiente e alla tutela delle specie animali a rischio che ci compete e in cui fortemente crediamo”.
“Con questo provvedimento vengono dimezzate le specie della tipica fauna alpina cacciabili in montagna. Sarà poi la nuova legge regionale sulla caccia, su cui contiamo di avviare le consultazioni sul nuovo testo entro la fine di ottobre, a definire in modo organico le specie cacciabili in Piemonte”.
“Alla vigilia dell’apertura della caccia abbiamo assunto anche altri provvedimenti, come la richiesta ai presidenti degli ambiti di caccia di imporre ai cacciatori di indossare giubbotti o bretelle ad alta visibilità, a tutela della loro salute e di quella delle persone che frequentano zone di caccia. Abbiamo anche reso operativo per la prossima stagione venatoria il divieto di utilizzo di richiami vivi, cioè di uccelli tenuti in gabbia che con il loro canto attirano altri uccelli, portandoli a tiro dei cacciatori”.