Durante la seduta del Senato di mercoledì 17 settembre il Governo ha accolto un ordine del giorno presentato dalla senatrice Sel Monica Cirinnà, e sottoscritto dai senatori Puppato, De Petris, Bonfrisco, Moronese, Amati, Manconi, Casson, Granaiola, Capacchione, Nugnes, Lo Giudice, con il quale si impegna a riprendere in mano la questione richiami vivi, che era appena stata archiviata con il voto della Legge Europea 2013.
"Le modifiche apportate alla legge nazionale sul tema dei richiami vivi non superano i rilievi della Commissione europea. Il Governo valuterà già dalla legge Europea 2014 la revisione della legge e le eventuali modifiche da apportare. E' la sostanza dell'impegno a cui il Governo è chiamato dall'Ordine del Giorno appena approvato dal Senato nell'ambito della Legge Europea 2013", così commentano l'approvazione dell'Odg le associazioni Animalisti Italiani, Cabs, Enpa, Lac, Lav, Lipu Birdlife Italia, Wwf Italia.
Secondo gli animalisti la cattura degli uccelli selvatici a fini di richiamo costituisce di per sé un'infrazione alla Direttiva Uccelli e consentire tale pratica in regime di deroga non è una soluzione. "Il Governo - dicono le associazioni - si impegna a rivalutare subito il caso, già a partire dalla Legge Europea 2014 che avvierà l'iter tra pochi giorni, "al fine di accogliere pienamente i rilievi mossi dalla Commissione in merito alla violazione della direttiva Uccelli ed apportare le conseguenti eventuali modifiche".
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Questo l'Odg assunto dal Governo:
G18.100
Cirinnà, Puppato, De Petris, Bonfrisco, Moronese, Amati, Manconi, Casson, Granaiola, Capacchione, Nugnes, Lo Giudice
V. testo 2
Il Senato,
premesso che:
i commi 3 e 4 dell’articolo 4 e i commi 1 e 2 dell’articolo 5 della legge 11 febbraio 1992, n. 157, recante «Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio», che autorizzano
l’attivita` di cattura, allevamento e utilizzo degli uccelli come richiami vivi, hanno determinato la messa in mora dell’ltalia da parte della Commissione europea, con procedura d’infrazione 2014/2006 ex EU Pilot (1611/10/ENVI);
la Commissione europea, ha evidenziato come la cattura degli uccelli selvatici a fini di richiamo sia un’infrazione della direttiva 2009/147/UE (conservazione degli uccelli selvatici - Direttiva Uccelli) e che non visia la necessita` di consentire tale pratica neanche in regime di deroga, sottolineando, inoltre, che la caccia «potrebbe avvenire innanzitutto senza l’utilizzo di richiami o per esempio con l’utilizzo di richiami a bocca. Infatti, nella maggior parte delle regioni italiane e degli altri Stati Membri, la caccia e` effettuata, con successo, senza utilizzare richiami vivi (e senza quindi l’uso di mezzi vietati per la loro cattura)»;
considerato che:
in sede di esame referente dell’A.S. 1533 recante «Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea - Legge europea 2013-bis», è stato soppresso l’articolo 20 e le disposizioni in esso contenute sono state inserite nel comma 1 dell’articolo 16 del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 91 (c.d. competitivita`), convertito con modificazioni dalla legge 11 agosto 2014, n. 116; nonostante le modifiche apportate permangono profili di infrazione della normativa europea da superare in via urgente, anche al fine di garantire una piena tutela delle specie animali di cui alla predetta direttiva Uccelli;
impegna il Governo a modificare, in occasione dell’adozione della legge europea per l’anno 2014, le disposizioni di cui ai commi 3 e 4 dell’articolo 4 e ai commi 1 e 2 dell’articolo 5 della legge n. 157 del 1992 al fine di accogliere pienamente i rilievi mossi dalla Commissione in merito alla violazione della normativa italiana della direttiva Uccelli e ad apportare alle restanti disposizioni di cui agli articoli 21, 28 e 31 della legge n.157 del 1992 le conseguenti neessarie modifiche.