A tutta la famiglia dei cacciatori italiani, ovunque siano e a qualsiasi forma di caccia dedichino la loro passione e il loro impegno, a nome mio personale e della Federazione Italiana della Caccia, rivolgo il più sincero e caloroso "In bocca al lupo”! L’apertura, e così ogni giorno di caccia dei mesi che ci aspettano, deve essere un momento in cui ritrovare il nostro equilibrio di uomini nel troppo spesso caotico scorrere della vita di tutti i giorni; di condivisione con gli amici, di una rispettosa immersione nella natura e nell’ambiente.
Perché sia veramente tale, sento l’obbligo di rivolgere anche quest’anno un richiamo alla prudenza e all’attenzione che devono caratterizzare ogni nostra azione e accompagnarsi all’altrettanto importante senso di responsabilità che dobbiamo esprimere con i nostri comportamenti nei confronti della fauna, dell’ambiente e del territorio che ci ospita.
Correttezza comportamentale ed eticità del prelievo non significano solo l’ovvio, anche se non scontato, rispetto delle leggi, ma anche e forse addirittura in maniera ancor più forte quello di tutte le regole non scritte che ogni forma di caccia ha e che dovrebbero essere radicate in ogni vero cacciatore.
Un cacciatore che della caccia non dimentica i valori, le tradizioni, la cultura millenaria, ma la sa adattare alle mutate condizioni, mediando la passione con la ragione.
Non banalizziamo l’atto del prelievo, ma ritroviamo le sue motivazioni più profonde, riconoscendo a quel selvatico che incarnieriamo il suo pieno valore. Una consapevolezza propria della cultura rurale, legata a un rispetto ancestrale per il cibo. Un valore simbolico certo, che ancora rappresentiamo consumando il frutto delle nostra attività venatoria seduti a tavola con la famiglia e gli amici, ma insieme anche valore materiale, nutrizionale, qualitativo e anche, perché no, economico.
Fermiamoci a riflettere infatti cosa ha rappresentato in termini di lavoro ed energie spese a far sì che quel selvatico abbia potuto nascere, crescere o decidere di fermarsi su un determinato territorio. Riflettiamo su questi aspetti vivendo la nostra passione con sincera attenzione per le condizioni dell'ambiente e lo stato di salute della fauna che da questo in gran parte dipende.
Sono convinto che la caccia, intesa come attività sostenibile all’interno di un processo gestionale più ampio e articolato, sia una risorsa insostituibile per costruire e mantenere un ambiente sano ed equilibrato, capace di essere anche volano economico, opportunità di lavoro e fonte di una più alta qualità della vita per tutti i cittadini.
Affrontiamo dunque questi mesi che ci aspettano con un comportamento corretto, ispirato alla prudenza, all'educazione, al rispetto, alle norme del vivere civile e a quelle che regolano la caccia, irrobustite da quel senso della misura, della consapevolezza e della considerazione per la fauna che devono essere parte di ognuno di noi.
Godiamoci allora questa stagione che sta per cominciare al meglio che possiamo, senza dimenticare la grande responsabilità che accompagna la gioia e le soddisfazioni che ci vengono dal nostro essere cacciatori.
Gian Luca Dall’Olio
(Fidc.it)